Ucraina, tragico momento per l’Europa
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Una notte di sangue a Kiev, dove sono proseguiti con vigore i combattimenti sull’intero perimetro della capitale, con affondi delle truppe speciali russe nelle aree periferiche. Una strategia onerosa in termini di vite umane e mezzi per i generali di Putin. Nell’ultimo briefing dello Stato Maggiore generale ucraino, sono state date cifre non sono rassicuranti per l’Armata rossa che ha puntato tutto sull’operazione a tenaglia per piegare gli ucraini e chiudere il conflitto con un blitzkrieg: 3.500 caduti, 14 aerei e 8 elicotteri abbattuti, 102 lanciarazzi BBM distrutti, cannoni e sistemi missilistici terra-aria. Intanto gli scontri si accentuano su altri fronti.
La pace sembra comunque distante anche per l’ennesima paralisi che coglie il Consiglio di sicurezza dell’Onu ogni volta che una dei Cinque Grandi, i membri permanenti, Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti, è coinvolto direttamente e per procura in un conflitto. Ieri come oggi: a porre il veto è stata la Russia che naturalmente ha bloccato i lavori sulla sua invasione. L’arma della diplomazia si rivela spuntata. Un problema per l’Europa perché la guerra si sta combattendo sul Vecchio Continente, esattamente come trent’anni fa con il conflitto dei Balcani. Non è un problema degli altri: riguarda l’Unione Europea che avrebbe dovuto trarre insegnamento da quel dramma e soprattutto comprendere che la via dell’unità politica avrebbe aumentato l’autonomia dell’Europea e non il contrario, come accade oggi, dove Bruxelles è letteralmente schiacciata su decisioni che arrivano da lontano e nell’interesse di chi non vede sulla propria terra i morti e le distruzioni dell’Ucraina.
Posted on: 2022/02/26, by : admin
La pace sembra comunque distante anche per l’ennesima paralisi che coglie il Consiglio di sicurezza dell’Onu ogni volta che una dei Cinque Grandi, i membri permanenti, Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti, è coinvolto direttamente e per procura in un conflitto. Ieri come oggi: a porre il veto è stata la Russia che naturalmente ha bloccato i lavori sulla sua invasione. L’arma della diplomazia si rivela spuntata. Un problema per l’Europa perché la guerra si sta combattendo sul Vecchio Continente, esattamente come trent’anni fa con il conflitto dei Balcani. Non è un problema degli altri: riguarda l’Unione Europea che avrebbe dovuto trarre insegnamento da quel dramma e soprattutto comprendere che la via dell’unità politica avrebbe aumentato l’autonomia dell’Europea e non il contrario, come accade oggi, dove Bruxelles è letteralmente schiacciata su decisioni che arrivano da lontano e nell’interesse di chi non vede sulla propria terra i morti e le distruzioni dell’Ucraina.
Posted on: 2022/02/26, by : admin