Storia della sanità, capitolo XXXIV: la medicina nell’alto Medio Evo

di Emanuele Davide Ruffino
e Germana Zollesi |

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Nel periodo feudale, i contadini erano legati alla terra da vincoli strettissimi che, in un certo senso, possono anche essere avvicinati agli antenati dei nostri diritti: ad esempio, se un feudo cambiava padrone, i servi legati alla terra transitavano al nuovo proprietario che non li poteva cacciare o licenziare. L’impietoso, e un po’ provocatorio, paragone storico tra i destini dei più umili lavoratori del sistema economico medievale e quelli di oggi, in caso di transizione e di crisi, non può essere cancellato osservando semplicemente che la nostra società presenta un ritmo di cambiamento infinitamente superiore a quella medievale.



La ripresa dei commerci nel Medio Evo, con la presenza nella stessa area geografica di diverse culture, specie nelle città portuali, portò spesso alla creazione di nuovi approcci e nuove soluzioni che travalicavano le competenze/conoscenze che una collettività avrebbe acquisito al proprio interno. Si esce così da un’economia curtense, basata essenzialmente sulla produzione e sui commerci che si potevano svolgere intorno al “cortile” per tentare di diventare una società aperta all’innovazione. Le conoscenze, così come le tradizioni, diventavano cioè anche dei patrimoni da mettere a disposizioni per nuovi percorsi, all’interno di nuove regole.

Il caos generato dalla prima fase delle invasioni barbariche portarono ad affermare modelli di convivenza consolidati, ancorché molto semplici, in grado di resistere a qualsivoglia aggressione dall’esterno: i castelli feudali sono la rappresentazione architettonica di questa astrazione concettuale. Siffatta società, pur nella sua apparente chiusura verso l’esterno, seppe proprio per la stabilità dei rapporti interni, acquisire, col tempo, le innovazioni che cominciavano a provenire dalle parti più disperate del mondo allora conosciuto.

I primi provvedimenti di contrasto alle epidemie

Il problema nel Medio Evo non era propriamente quello della mancanza di flessibilità, ma lo stretto legame tra una popolazione e la terra portava al consolidamento di alcuni rapporti sociali ed alla necessità di tutelare il valore della risorsa umana, anche attraverso il rispetto della persona. Anzi il continuo insorgere delle epidemie obbligava a ricercare soluzioni sempre più efficaci per salvaguardare la vita delle persone. Durante il Medio Evo non ci si è solo occupati di sfruttare e depredare, ma si è cominciato a studiare come salvaguardare l’individuo, quale base per lo sviluppo sociale, oltre che come forme di rispetto verso soggetti creati ad immagine e somiglianza di Dio.

Nei provvedimenti per contrastare le epidemie nel 1348, a Venezia, viene istituito un ufficio sanitario con “tres sapientes” e nel 1486 si elegge una magistratura permanente di tre provveditori alla Sanità, con i Presidenti di Sestiere. A Firenze nascono, nel 1378, gli “Octo Custodie pro conservatione sanitatis” e, nel 1527, un ufficio che “ne tenga particulare cura”, in tutte le città toscane. A Milano sono assunti provvedimenti ad hoc da Giangaleazzo e da Filippo Maria Visconti tra cui la promulgazione degli “statuta sanitatis” che prevedono una magistratura con Conservatori e medici con “assoluta e larghissima autonomia e potestà nelle cose che spettano al loro ufficio e che in qualsiasi modo li riguarda”. Il principio di totale autonomia del medico deve così cominciare a fare i conti con la necessità di armonizzare il sistema nel suo complesso.

Crescita demografica e l’era delle Crociate

Sicuramente il Medio Evo, in Occidente, si pone come un periodo molto contrastato durante il quale, per mille anni si succedettero fasi di regressione e di rinascita, grazie anche alla riscoperta del pensiero classico e recependo quello che si andava ad elaborare nella parte asiatica dell’Europa. L’alto Medio Evo, dal V al X secolo, fu sicuramente il periodo più difficile, caratterizzato da un susseguirsi di invasioni barbariche in grado di distruggere tutti i tentativi di conservazione o di rilancio operati dai discendenti delle precedenti civiltà. È solo con l’affermarsi, durante il IX secolo, della dinastia carolingia che, intorno ai monasteri e le scuole episcopali si prova a conservare, a studiare e a sviluppare i manoscritti antichi, mentre, sotto un profilo pragmatico, è il periodo in cui si riaprono luoghi destinati alla cura di chi soffre: il pellegrino che aveva valicato le montagne o il soggetto affetto da un morbo, meritava assistenza e le condizioni economiche e culturali permettevano finalmente di cercare soluzioni concrete.

Superato il terrore delle invasioni, o più correttamente integrata la fierezza barbarica con la cultura greco-latina, a partire dal XI secolo, grazie alla circolazione del sapere attraverso i contatti delle civiltà durante i pellegrinaggi e le Crociate, si assiste ad un risveglio dell’Europa. In termini demografici, la popolazione passa da 40 milioni durante l’anno mille a 70 milioni nel 1250 e ciò nonostante le guerre che attanagliarono tutto il periodo.

A rompere l’isolamento contribuì la conquista di Gerusalemme da parte dei Crociati, il 15 luglio 1099, e rimane in possesso cristiano, fino al 1187. Con la presenza a Gerusalemme, oltre ad infinite scaramucce militari, le due culture avviarono un confronto inimmaginabile per il periodo. Infiniti sarebbero gli esempi da riportare per sottolineare le opportunità scaturite dai crito-contatti che progressivamente si andavano a concretizzare: a puro titolo di esempio si può ricordare che i crociati, tornando in Europa, portarono seco lo zucchero, offrendo la base per un’infinità di farmaci e la marijuana (Cannabis sativa), indispensabile per gli sviluppi dell’anestesia, anche se nel primo periodo l’uso della marijuana o dell’hashish serviva soprattutto ad accrescere il grado di fanatismo delle parti in lotta. L’abuso di droghe e di altre sostanze allucinogene portarono alle più inimmaginabili sciagure, al punto che i soldati che ne facevano uso, furono chiamati hashishin, da cui il lemma, assassino. La storia però non sembra aver insegnato molto ed ancor oggi si dibatte sul loro corretto uso. Non è un caso che il commercio con l’Oriente veniva definito il commercio delle droghe (e proprio le droghe furono la base per la nascita della moderna farmacopea).

La comparsa dei mercanti di spezie

I negozi tesero a concentrarsi in alcune vie dando origine ad una specie di quartiere: così a Venezia come a Firenze, Livorno, Napoli, Avignone, Arles, Marsiglia, Tolosa dove tutte le botteghe si affacciavano sulla stessa strada. In Francia presero il nome di carriera Pelrarie vel Speciare, dove i pelrarie erano i mercanti di pepe, mentre gli apothecarii, gli aromatorii e gli speciarii, erano i mercanti di spezie. E per tutelare le loro attività nacquero le prime corporazioni volte a stabilire le regole che dovevano governare le condizioni di commercio e le modalità di reclutamento dei nuovi adepti. Il vincolo di appartenenza diventa talmente forte che presto si richiese ai componenti di formulare un giuramento di fedeltà alla corporazione e a predisporre cruente punizioni per chi trasgrediva. Chi rilevava un segreto rischiava la pena di morte! Se ciò avveniva per una qualsivoglia produzione, a maggior ragione l’arte medica e farmaceutica meritava ancora maggior tutela, ma più che la pena di morte era difficile inventare qualche altra cosa!

L’affermarsi del concetto professionale spostò il potere, dai conventi, gestori di realtà di nicchia (pronte a chiudersi alle prime prospettive d’instabilità politico-militare per poter conservare il sapere acquisito), a realtà laiche ed autorganizzate, aperte a recepire le innovazioni che provenivano da altre realtà. È l’eterno conflitto in cui si dibattono tutti i processi culturali dove, da un lato, emerge la necessità di conservare il sapere acquisito, difendendolo dagli avventori e dai ciarlatani, dall’altro, occorre offrire la possibilità di apertura alle innovazioni che permettano di dare nuova linfa alla cultura stessa. Il Medio Evo, sia pur con tutte le sue contraddizioni seppe, sia pur a prezzo di inenarrabili sacrifici, vincere questa sfida e permettere lo sviluppo della civiltà, così come noi la conosciamo.




Posted on: 2021/07/22, by :