Riprendiamoci il piacere del voto. Dai ballottaggi un’iniezione di democrazia

di Claudio Artusi|

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La Porta di vetro ha inteso rispondere con un appello alla eccezionale astensione dal voto che si è verificata domenica e lunedì, soprattutto nelle grandi città, non certo ultima Torino. Vi è un secondo tempo da giocare fra due week end per almeno parzialmente invertire il trend. Ma è già accaduto che il ballottaggio abbia una affluenza in diminuzione, perché i votanti del candidato in vantaggio ritengono superfluo il loro voto, quelli del candidato in svantaggio per altri versi sono rassegnati.

Certo non saranno due settimane a toccare le radici profonde della disaffezione dalla politica che si manifesta anche, ma non solo con l’assenteismo, ma può essere l’incipit di un percorso di cui tutti devono farsi carico. Certo i partiti per primi, ma paradossalmente sono anche quelli meno credibili, perché in gran parte responsabili del fenomeno. Ma occorre che tutti coloro che sono credibili ed autorevoli si mobilitino per una battaglia che è di democrazia e di convivenza civile.

In primis il Presidente della Repubblica per dovere e per autorevolezza: il non voto mina le istituzioni repubblicane. E non è retorica. Semmai discorsi opposti lo sono. Il Presidente del Consiglio, così popolare, nella consapevolezza che, piaccia o non piaccia, la fonte del suo potere deriva dal Parlamento, composto dai partiti, che quanto più delegittimati sono, tanto più indeboliscono alla lunga l’azione del governo. Gli intellettuali ed il corpo accademico per ricordare, storia alla mano, i disastri provocati dalla deriva del vuoto democratico che alimenta la deriva autoritaria. La scuola per riportare l’educazione civica al centro della costruzione dei futuri cittadini. I mezzi di comunicazione, che non sono certo immuni dalla responsabilità di compiacersi del fango che arriva sugli uomini pubblici. In ultimo, ma davvero non meno importante, la chiesa o meglio le chiese per mobilitare le coscienze e rompere l’atteggiamento di diffidenza per la politica, scaturente forse dal complesso di eccesso di ingerenza del passato.

Mi fermo qui con gli esempi e le ipotesi. Mi aspetto, desidero, propongo una azione concertata che riapra e bonifichi il campo di agone democratico: con regole chiare in questo campo, rilegittimato. Ci sarà tempo e modo per competere e noi cittadini ci riapproprieremo del gusto di essere protagonisti del futuro del nostro paese.




Posted on: 2021/10/05, by :