L’agenda politica della settimana. Da Mattarella e Draghi mi aspetto “Hic manebimus optime”

a cura di Claudio Artusi |

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La settimana è stata caratterizzata dai due soliti mainstream: l’elezione del Presidente della Repubblica (con il contorno di commenti, messaggi trasversali, ammiccamenti) e la Covid-19 con la nuova ondata che sembra quasi rinvigorire dimensioni ed energia dei no vax!

Se guardiamo alla pandemia, mi pare giusto dar voce ai tanti malati di patologie anche gravi che non trovano adeguata e tempestiva terapia a causa del sovraffollamento degli ospedali. I “no vax” infatti hanno sulla coscienza non solo i contagi addizionali che procurano con il loro comportamento dissennato, ma anche la mitigata efficacia del servizio sanitario su tutte le altre patologie.

Eppure quello dei “no vax” è un virus nel virus: non è chiara l’origine, né si è trovato un antidoto efficace. Soprattutto non sembra spegnersi dinanzi alle evidenze empiriche né a fronte di provvedimenti normativi. Il fenomeno va, e soprattutto andrà, analizzato con l’aiuto delle scienze di psicologia di massa e trova terreno fertile nella caduta di credibilità delle istituzioni non ultime quelle scientifiche.

La presunta vis tirannicida mi sembra c’entri poco, con buona pace di filosofi, anche credibili, che correlano l’enfasi no vax con la difesa delle libertates così duramente conquistate.

Sta di fatto che la durata della pandemia e la sua diffusione vanno al di là delle nostre più pessimistiche previsioni. Le sue conseguenze sui comportamenti di massa, sulle economie, sugli assetti di governo sono fortemente condizionate dal tempo di permanenza fra noi del virus. Tempo che, per noi che vi siamo immersi, tende ad apparire infinito.

Mi correlo così all’altro mainstream di cui dicevo prima: l’appuntamento con l’elezione del Presidente della Repubblica, il successore di Sergio Mattarella. Non sono solito fare previsioni perché ne ho sbagliate molte nella mia vita, ma credo doveroso fare una considerazione! Né sul fronte delle riforme, né tanto meno sulla lotta al Covid il governo Draghi è prossimo a poter dire di aver terminato il suo lavoro: al di là dei nomi e delle formule una discontinuità di governo, di questo governo, sarebbe irresponsabile!

Se questa considerazione è fondata, resta l’avvicendamento alla Presidenza della Repubblica. Fare però un avvicendamento, con i fattori preparatori e conseguenziali dello stesso, è un elemento di destabilizzazione che non possiamo permetterci. L’interesse del Paese è che si vada avanti fino ad emergenza finita e che Mattarella e Draghi, da servitori dello stato, dicano il prima possibile Hic manebimus optime!, cioè “Qui staremo benissimo”.




Posted on: 2021/11/22, by :