A pochi giorni dal primo anniversario della presa di Kabul (15 agosto) da parte dei talebani, uno dei più importanti esponenti religiosi degli studenti coranici, Rahimullah Haqqani, è stato ucciso oggi, 11 agosto, mentre teneva un sermone nel suo seminario. L’omicidio è stato rivendicato dall’Isis che nell’autunno scorso, in particolare nel mese di novembre, aveva già messo a segno numerosi e sanguinari attentati nella capitale afghana e in altre importanti città del paese.¹ In precedenza, il 26 agosto del 2021, l’Isis con la sua frazione locale denominata Khorosan aveva rivendicato una serie di attentati all’aeroporto di Kabul, in cui erano morte decine di persone e un centinaio era rimasto ferito.²

Haqqani, come ricordano le cronache, aveva subito altri tentativi di omicidio nel passato. Inoltre, all’inizio dell’intervento statunitense in Afghanistan, era arrestato e imprigionato dalle forze di sicurezza. Rilasciato, aveva ripreso immediatamente a gestire le operazioni talebane dal confinante e compiacente Pakistan. Nell’ottobre scorso, il suo omonimo Haqqani, ministro dell’interno del governo talebano e membro influente del suo potente clan familiare, aveva premiato con denaro i parenti dei kamikaze, definiti “martiri ed eroi”, autori dell’uccisione di soldati occidentali durante il ventennio di presenza della coalizione guidata dagli Stati Uniti. In quello stesso giorno, a Kabul altro kamikaze, ma dell’Isis, si era fatto saltare in aria ad un posto di blocco, uccidendo 2 talebani.³ Ricordiamo che il 2 agosto scorso, il presidente americano Biden. in persona, aveva annunciato l’uccisione a Kabul di Ayman al-Zawahiri, leader di al-Qaeda, realizzata dalla Cia con un attacco di missili Hellfire lanciati da un drone puntato su una “safe-house” dove l’esponente del terrorismo islamico alloggiava insieme alla famiglia. Ayman al-Zawahiri era considerato dall’intelligence il braccio destro di Osama bin Laden e una delle menti dell’attacco alle torri gemelle a New York, l’11 settembre 2001.⁴

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