Ferito a New York Salman Rushdie, autore de “I versetti satanici”

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Aggredito e accoltellato a Chautauqua, nello Stato di New York durante un conferenza. Drammatica la sequenza che ha visto protagonista Salman Rushdie, 75 anni, nato in India, a Bombay, naturalizzato britannico, autore de “I versetti satanici”, pubblicato nel 1988, che gli valse l’ostracismo e la condanna a morte da parte del regime iraniano, all’epoca dominato dalla figura di Khomeini. Il suo libro fu ritenuto allusivo a Maometto e di conseguenza un atto blasfemo dai Musulmani. Pur ferito, Rushdie è riuscito a scendere dal palco da solo. L’aggressore è stato arrestato.

La pubblicazione del libro provocò nel febbraio 1989 una fatwā di Khomeini che decretò la condanna a morte del suo autore, reo di bestemmia. Un privato cittadino offrì una taglia sulla testa dello scrittore, tollerata dal regime khomeinista. Lo scrittore riuscì a salvarsi rifugiandosi nel Regno Unito e vivendo sotto protezione. Il traduttore giapponese del romanzo, Hitoshi Igarashi, fu ucciso da emissari del regime iraniano[6][7], mentre il traduttore italiano, Ettore Capriolo fu accoltellato da un iraniano in casa sua, così come William Nygaard, l’editore della versione norvegese che fu ferito da colpi d’arma da fuoco.

La fatwa è stata reiterata ancora il 17 febbraio 2008, in quanto “la condanna a morte dell’Imam Khomeini contro Salman Rushdie ha un significato storico per l’Islam e non è semplicemente una condanna a morte”.1

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