A volte ritornano… e il Coronavirus non è da meno

di Guido Leo |

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Risalgono in contagi… aumentano i ricoveri… le terapie intensive cominciano ad essere in affanno… ipotizzati lock down a macchia di leopardo… mascherine anche all’aperto quando si fa attività motoria che però, stiamo attenti, non è quella fisica!!! Ahimé, questo film lo abbiamo già visto la scorsa primavera, e non è stato un gran spettacolo!

Ma non potevamo proprio farci niente?

È molto improbabile che il virus arrivi in Europa (gennaio 2020)… e poi ci fu Codogno! I positivi a basso titolo non trasmettono l’infezione, il virus è clinicamente morto (luglio 2020)… e poi ci furono le movide, le discoteche balcaniche e sarde con i loro profeti affetti da negazionismo acuto… !
Le zone rosse bloccheranno la diffusione del virus a tutta l’Italia (febbraio 2020)… e poi ci fu la pandemia e il lock down totale! Bisogna considerare la differenza tra regioni, le misure di sicurezza vanno graduate sulla situazione locale (ottobre 2020)…e poi cosa ci sarà?

Il 27 agosto1, su questo sito, usciva un mio articolo in cui mettevo in guardia sui comportanti da tenere, indicando come prossimi luoghi a rischio l’ambiente di lavoro e le scuole. Da allora sono quadruplicati nuovi casi, ricoveri in terapia intensiva e non, pazienti in isolamento domiciliare. Risultato: nei banchi senza mascherina (diktat del ministro Lucia Azzolina) si sono registrati plurimi focolai nelle scuole. Infatti, dal 10 al 20 per cento dei positivi sono stati individuati tra le aule scolastiche e numerosissimi sono i focolai che emergono dalle aziende. È vero che il 70% dei contagi sono in famiglia, ma la fonte ovviamente proviene dall’esterno. Appunto, scuola e lavoro. Morale: ha davvero poco senso continuare a fare tamponi a chi proviene da aree infette, se non assumiamo comportamenti di sicurezza per contrastare efficacemente – e non sporadicamente – il virus.

Non ripetiamo la favola della formica e della cicale

Cosa fare, allora? L’ho più volte detto, e lo ripeto: autodisciplina e induzione alla disciplina… Cominciamo dal distanziamento rigoroso: un metro all’aperto, almeno tre al chiuso. Nei ristoranti si ha un rischio doppio di contrarre il Coronavirus. Mascherine sempre quando tali distanze non vengono rispettate, chirurgiche, a coprire il volto. Prendiamo l’abitudine di dire, cortesemente, a chi ci sta attorno di coprirsi il naso! Contingentamento: riduciamo drasticamente il numero delle persone che incontriamo abitualmente senza protezioni. E poi, non fa male, ma non serve così tanto, laviamoci le mani. Non so se tutto ciò basterà. Purtroppo abbiamo cantato per tutta l’estate, ed il SARS Cov2 si sta comportando come la formichina della nota favoletta. Ma noi, dobbiamo proprio fare le cicale?



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