Colpo di stato militare in Sudan. al Burhan dichiara lo stato di emergenza

|

L’uomo forte del putsch militare in Sudan, Fattah al Burhan, ha dichiarato lo stato d’emergenza e ha sciolto il consiglio sovrano. Ha annunciato inoltre che formerà un altro governo di transizione, promettendo libere elezioni entro il 2023. Queste le prime dichiarazioni dopo il rovesciamento del governo e la sospensione delle comunicazioni e del web. Radio e Tv trasmettono canti e musichiate militari. Intanto il controllo militare si è dispiegato in tutta la capitale Khartoum ed è stato dichiarato il coprifuoco.

Alla notizia del golpe, la gente è comunque scesa in piazza nella capitale, rispondendo alle sollecitazioni del primo ministro Abdalla Hamdok che immediatamente aveva denunciato come responsabile degli avvenienti il capo del consiglio sovrano del Sudan, de facto il leader temporaneo del paese, Abdel Fattah al Burhan. Un’accusa che ha confermato indirettamente l’idea che a Khartoum si è giocato una partita per eliminare politici scomodi alla transizione del potere, che rimane saldamente nelle mani di al Burhan. La sorte del primo ministro Hamdok della Repubblica del Sudan e altri esponenti del governo detronizzato è nota: sarebbero tutti agli arresti domiciliari. Per una singolare coincidenza, il colpo di stato è avvenuto il giorno successivo all’avvertimento dato dall’inviato speciale degli Stati Uniti al governo militare di un probabile e imminente golpe militare…

Il Sudan, 41 milioni di abitanti, le cui coste sono bagnate dal mar Rosso, confina a nord con l’Egitto, con l’Etiopia e l’Eritrea a est, con il Sudan del Sud a sud, con la Libia a nord-ovest, con il Ciad a ovest, con la Repubblica Centrafricana a sud-ovest.




Posted on: 2021/10/25, by :