Elezioni: Ragione di Stato e mal di pancia
di Andrea Surbone|
|Le amministrative appena passate – salvo i ballottaggi, ancora da venire – m’inducono una piccola riflessione, più politica che amministrativa.
La ragion di Stato governa e offre all’Italia una guida certa. Della quale non ci interessa, qui, discutere gli aspetti qualitativi. Sia come sia, la ragion di Stato governa appoggiandosi e facendo leva sul pensiero lucido, sulla ragione, appunto; ovvero, su ciò che appare più conveniente per la Nazione intera. Quello che fa pendere la bilancia a favore di soluzioni più sicure che belle, più conformiste che attraenti, più trasversali che identitarie.
E poi c’è la pancia. Non il buzzino, che abbiamo cercato di contenere al massimo per la prova costume; anche di questo non ci interessa discutere qui. No, la pancia è quell’organo ricettivo preposto all’accoglienza del nostro sentire profondo, irrazionale. Lo sanno bene i vari populisti, veri e propri luminari della gastroenterologia; della quale conoscono ogni meccanismo ed esito, fino ai borborigmi da urna. Ecco, di quest’ultimi proviamo a dire.
Propiziato da un trentennio all’insegna del chi vince prende tutto e dalle conseguenti leggi elettorali, il pastone governativo assomma ogni ingrediente che è stato possibile reperire nella dispensa parlamentare: pressoché tutti. Scelta saggia, se osservata con l’occhio della ragion di Stato; scelta indigesta per chi, invece, soffre di mal di pancia.
Non sono un politologo e non desidero azzardare disamine ben fuori dalla mia portata. Tuttavia, osservare Fratelli d’Italia sorpassare la Lega mi fa venire in mente il solito pensiero: l’identità che insorge. E che privilegia chi si è rifiutato di mescolarsi nel pastone. Anche circa questo aspetto non ne faccio una questione di qualità, né di schieramento: il senso profondo della democrazia è dare a tutti la possibilità di essere rappresentati; e appagati dal voto espresso.
Ed è questa la democrazia che ci sta a cuore, un sistema in grado di far coesistere ragione e pancia. Detto in altri termini, un sistema che privilegi l’identità, la sola posizione che permetta a tutti noi elettori di votare non più il meno peggio e la ragion di Stato bensì il (nostro) meglio, l’unico in grado d’interpretare la ragion di Stato.
Posted on: 2022/06/15, by : admin
La ragion di Stato governa e offre all’Italia una guida certa. Della quale non ci interessa, qui, discutere gli aspetti qualitativi. Sia come sia, la ragion di Stato governa appoggiandosi e facendo leva sul pensiero lucido, sulla ragione, appunto; ovvero, su ciò che appare più conveniente per la Nazione intera. Quello che fa pendere la bilancia a favore di soluzioni più sicure che belle, più conformiste che attraenti, più trasversali che identitarie.
E poi c’è la pancia. Non il buzzino, che abbiamo cercato di contenere al massimo per la prova costume; anche di questo non ci interessa discutere qui. No, la pancia è quell’organo ricettivo preposto all’accoglienza del nostro sentire profondo, irrazionale. Lo sanno bene i vari populisti, veri e propri luminari della gastroenterologia; della quale conoscono ogni meccanismo ed esito, fino ai borborigmi da urna. Ecco, di quest’ultimi proviamo a dire.
Propiziato da un trentennio all’insegna del chi vince prende tutto e dalle conseguenti leggi elettorali, il pastone governativo assomma ogni ingrediente che è stato possibile reperire nella dispensa parlamentare: pressoché tutti. Scelta saggia, se osservata con l’occhio della ragion di Stato; scelta indigesta per chi, invece, soffre di mal di pancia.
Non sono un politologo e non desidero azzardare disamine ben fuori dalla mia portata. Tuttavia, osservare Fratelli d’Italia sorpassare la Lega mi fa venire in mente il solito pensiero: l’identità che insorge. E che privilegia chi si è rifiutato di mescolarsi nel pastone. Anche circa questo aspetto non ne faccio una questione di qualità, né di schieramento: il senso profondo della democrazia è dare a tutti la possibilità di essere rappresentati; e appagati dal voto espresso.
Ed è questa la democrazia che ci sta a cuore, un sistema in grado di far coesistere ragione e pancia. Detto in altri termini, un sistema che privilegi l’identità, la sola posizione che permetta a tutti noi elettori di votare non più il meno peggio e la ragion di Stato bensì il (nostro) meglio, l’unico in grado d’interpretare la ragion di Stato.
Posted on: 2022/06/15, by : admin