Imprimere un’accelerazione alle risposte
di Pietro Terna |
|Romano Prodi, già presidente della Commissione Ue e primo ministro italiano, l’ha detto1 con chiarezza esemplare. A un cronista che chiedeva soluzioni all’emergenza economica legata all’epidemia, Prodi ha risposto: “Perché non stampare moneta. Se l’Europa è una forza unita potrebbe ben stampare banconote”. L’ex premier ha invitato a fare “attenzione” alla velocità di risposta “o la caduta sarà così forte che i mezzi” per contrastarla “non basteranno”. Tre punti: unità dell’Europa, creazione di moneta, velocità.
Unità della Ue: il commissario europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, su Il Sole 24 Ore del 22 marzo (pare un secolo fa) indicava le urgenze. La prima è di creare un fondo straordinario per programmi legati al contrasto al Coronavirus che coinvolgerebbe tutti i paesi. Ovviamente avrebbe dimensioni limitate, ma potrebbe essere un contributo nell’immediato. È necessaria la condivisione di tutti i paesi. La Commissione europea ha poi proposto l’uso dei fondi strutturali non spesi, una opzione che per l’Italia vale svariati miliardi. Una terza ipotesi che la Commissione potrebbe mettere sul tavolo è quella di anticipare lo strumento di riassicurazione degli schemi nazionali di sostegno alla disoccupazione o di ristrutturazione, come la cassa integrazione in Italia o il Kurzarbeit in Germania. Questo è uno dei miei obiettivi. L’idea potrebbe essere anticipata, ma deve fare i conti con il fatto che non abbiamo ancora un nuovo bilancio comunitario – gli Stati membri non hanno trovato per ora un accordo – e quindi la capacità di questo fondo sarebbe limitata. Infine, abbiamo la discussione sui Coronabonds.
Tutto giustissimo, ma intanto è già trascorso troppo tempo: non è l’Europa che non agisce, ma sono alcuni governi che mantengono con ostinazione posizioni che, già errate in passato – ad esempio, gli infiniti ostacoli tedeschi contro l’azione di Draghi –, sono ora drammaticamente negative. Non che in quelle nazioni ci sia unanimità, come mostrano alcune reazioni in Germania, certe epidermiche, ma altre profonde, a favore della solidarietà europea. Ad esempio, le prese di posizione2 del copresidente SPD (il partito socialdemocratico tedesco) Norbert Walter-Borjans; soprattutto, l’importante Spiegel International, edizione online in inglese di Der Spiegel (la rivista settimanale tedesca con la maggior tiratura in Germania) pubblica in italiano l’editoriale3 del 7 aprile, ad opera del redattore capo, con il titolo “Il rifiuto tedesco degli Eurobond è non solidale, gretto e vigliacco”.
Quella di “stampare banconote” evocata da Prodi è solo un’immagine: significa dotare gli Stati di un credito in euro, acquistando direttamente o indirettamente (tramite le banche) titoli pubblici o, meglio ancora, conferendo direttamente agli Stati accrediti di moneta; ma purtroppo pochi considerano questa possibilità della moneta direttamente conferita ai beneficiari, nonostante la straordinaria difficoltà della situazione. L’Economist4 prova a spiegare quel che sta accadendo, con un articolo che tratta di cicale e formiche: “La mentalità della formica è ancora forte in alcuni paesi. Olaf Scholz, il ministro delle Finanze tedesco, si vanta del fatto che solo la precedente rettitudine fiscale ha permesso una risposta così ampia alla crisi “senza battere ciglio”. (…) La portata della crisi Covid-19 offre una svolta nichilistica alla favola di Esopo. A volte un inverno è così rigido che il comportamento precedente diventa irrilevante. L’imminente crisi distruggerà le finanze dei paesi dell’UE, sia che fossero precedentemente parsimoniosi o golosi. Forse la nuova lettura della favola di Esopo sta raggiungendo anche gli stati formica, con la possibilità di un accordo Europeo che, pur oscurato da una nebbia fitta di parole tecniche, consenta di stampare le banconote, dimenticando l’inesistente pericolo dell’inflazione5.
Velocità: le azioni devono essere rapidamente attuate, in particolare quelle come la decisione italiana di un ingente aiuto per salvare la situazione finanziaria delle imprese con garanzie verso le banche erogatrici dei prestiti. Funziona solo se non si introducono troppi passaggi formali. Gli abusi saranno sanzionati, certo, ma non chiediamo ora requisiti e informazioni troppo macchinose. Il decreto è di 87 pagine, il che già fa capire la complessità delle proceduto, e impone condizioni di comportamento complicatissime, con il decadimento delle garanzie in caso di violazione. In questo modo, le garanzie valgono pochissimo agli occhi di chi deve concedere i prestiti.
In questi giorni, in tutt’altro campo, si è rischiato di rendere non attuabile l’erogazione degli aiuti per la spesa alimentare alle famiglie che hanno perso il reddito e sono senza la possibilità di fare acquisti: si chiedevano adempimenti formali (invio via web, con moduli stampati e scansionati e documenti allegati) che per una famiglia disagiata sono quasi inattuabili. La situazione mi ha fatto ricordare il tristissimo film Io, Daniel Blake, di Ken Loach6.
Le dimensioni in gioco sono imponenti, ma ricordiamoci non travolgenti. Olivier Blanchard, grande studioso, che è anche stato capo economista del Fondo Monetario Internazionale, in una magistrale conferenza diffusa dal Bendheim Center for Finance della Princeton University, ha ben dimensionato il problema7. Il peso economico è notevole, ma può essere gestito, senza dimenticare di prestare attenzione, ai soggetti più deboli e anziani. Su quest’ultimo argomento, gli anziani, rinvio all’articolo8 “Quell’Italia dei nonni e del boom economico spazzata via dal coronavirus.
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Unità della Ue: il commissario europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, su Il Sole 24 Ore del 22 marzo (pare un secolo fa) indicava le urgenze. La prima è di creare un fondo straordinario per programmi legati al contrasto al Coronavirus che coinvolgerebbe tutti i paesi. Ovviamente avrebbe dimensioni limitate, ma potrebbe essere un contributo nell’immediato. È necessaria la condivisione di tutti i paesi. La Commissione europea ha poi proposto l’uso dei fondi strutturali non spesi, una opzione che per l’Italia vale svariati miliardi. Una terza ipotesi che la Commissione potrebbe mettere sul tavolo è quella di anticipare lo strumento di riassicurazione degli schemi nazionali di sostegno alla disoccupazione o di ristrutturazione, come la cassa integrazione in Italia o il Kurzarbeit in Germania. Questo è uno dei miei obiettivi. L’idea potrebbe essere anticipata, ma deve fare i conti con il fatto che non abbiamo ancora un nuovo bilancio comunitario – gli Stati membri non hanno trovato per ora un accordo – e quindi la capacità di questo fondo sarebbe limitata. Infine, abbiamo la discussione sui Coronabonds.
Tutto giustissimo, ma intanto è già trascorso troppo tempo: non è l’Europa che non agisce, ma sono alcuni governi che mantengono con ostinazione posizioni che, già errate in passato – ad esempio, gli infiniti ostacoli tedeschi contro l’azione di Draghi –, sono ora drammaticamente negative. Non che in quelle nazioni ci sia unanimità, come mostrano alcune reazioni in Germania, certe epidermiche, ma altre profonde, a favore della solidarietà europea. Ad esempio, le prese di posizione2 del copresidente SPD (il partito socialdemocratico tedesco) Norbert Walter-Borjans; soprattutto, l’importante Spiegel International, edizione online in inglese di Der Spiegel (la rivista settimanale tedesca con la maggior tiratura in Germania) pubblica in italiano l’editoriale3 del 7 aprile, ad opera del redattore capo, con il titolo “Il rifiuto tedesco degli Eurobond è non solidale, gretto e vigliacco”.
Quella di “stampare banconote” evocata da Prodi è solo un’immagine: significa dotare gli Stati di un credito in euro, acquistando direttamente o indirettamente (tramite le banche) titoli pubblici o, meglio ancora, conferendo direttamente agli Stati accrediti di moneta; ma purtroppo pochi considerano questa possibilità della moneta direttamente conferita ai beneficiari, nonostante la straordinaria difficoltà della situazione. L’Economist4 prova a spiegare quel che sta accadendo, con un articolo che tratta di cicale e formiche: “La mentalità della formica è ancora forte in alcuni paesi. Olaf Scholz, il ministro delle Finanze tedesco, si vanta del fatto che solo la precedente rettitudine fiscale ha permesso una risposta così ampia alla crisi “senza battere ciglio”. (…) La portata della crisi Covid-19 offre una svolta nichilistica alla favola di Esopo. A volte un inverno è così rigido che il comportamento precedente diventa irrilevante. L’imminente crisi distruggerà le finanze dei paesi dell’UE, sia che fossero precedentemente parsimoniosi o golosi. Forse la nuova lettura della favola di Esopo sta raggiungendo anche gli stati formica, con la possibilità di un accordo Europeo che, pur oscurato da una nebbia fitta di parole tecniche, consenta di stampare le banconote, dimenticando l’inesistente pericolo dell’inflazione5.
Velocità: le azioni devono essere rapidamente attuate, in particolare quelle come la decisione italiana di un ingente aiuto per salvare la situazione finanziaria delle imprese con garanzie verso le banche erogatrici dei prestiti. Funziona solo se non si introducono troppi passaggi formali. Gli abusi saranno sanzionati, certo, ma non chiediamo ora requisiti e informazioni troppo macchinose. Il decreto è di 87 pagine, il che già fa capire la complessità delle proceduto, e impone condizioni di comportamento complicatissime, con il decadimento delle garanzie in caso di violazione. In questo modo, le garanzie valgono pochissimo agli occhi di chi deve concedere i prestiti.
In questi giorni, in tutt’altro campo, si è rischiato di rendere non attuabile l’erogazione degli aiuti per la spesa alimentare alle famiglie che hanno perso il reddito e sono senza la possibilità di fare acquisti: si chiedevano adempimenti formali (invio via web, con moduli stampati e scansionati e documenti allegati) che per una famiglia disagiata sono quasi inattuabili. La situazione mi ha fatto ricordare il tristissimo film Io, Daniel Blake, di Ken Loach6.
Le dimensioni in gioco sono imponenti, ma ricordiamoci non travolgenti. Olivier Blanchard, grande studioso, che è anche stato capo economista del Fondo Monetario Internazionale, in una magistrale conferenza diffusa dal Bendheim Center for Finance della Princeton University, ha ben dimensionato il problema7. Il peso economico è notevole, ma può essere gestito, senza dimenticare di prestare attenzione, ai soggetti più deboli e anziani. Su quest’ultimo argomento, gli anziani, rinvio all’articolo8 “Quell’Italia dei nonni e del boom economico spazzata via dal coronavirus.
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1 https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/06/coronavirus-prodi-ue-puo-far-stampare-moneta-rispondere-velocemente-o-caduta-sara-cosi-forte-che-non-si-potra-contrastare/5761571/.pdf
2 https://www.vorwaerts.de/artikel/coronabonds-esm-spd-schnelle-eu-finanzhilfen
3 href=”https://www.spiegel.de/international/europe/coronavirus-il-rifiuto-tedesco-degli-eurobond-e-non-solidale-gretto-e-vigliacco-a-13497692-418a-4a2b-8d4b-0fab0613bcb0
4 href=”https://www.economist.com/europe/2020/03/26/how-grasshoppers-triumphed-over-ants-in-europe
5 href=”https://www.laportadivetro.org/helicopter-money-una-soluzione/
6 href=”https://it.wikipedia.org/wiki/Io,_Daniel_Blake
7 href=”https://bcf.princeton.edu/wp-content/uploads/2020/04/20200406-BCF-COVID05-Blanchard-a.pdf le slide della conferenza, che si può riascoltare a https://www.youtube.com/watch?v=QA2zsgnCAd8
8 href=”https://24plus.ilsole24ore.com/art/InchiestaAnziani_Bricco-ADxKwjH?s=hpl
Posted on: 2020/04/08, by : admin
2 https://www.vorwaerts.de/artikel/coronabonds-esm-spd-schnelle-eu-finanzhilfen
3 href=”https://www.spiegel.de/international/europe/coronavirus-il-rifiuto-tedesco-degli-eurobond-e-non-solidale-gretto-e-vigliacco-a-13497692-418a-4a2b-8d4b-0fab0613bcb0
4 href=”https://www.economist.com/europe/2020/03/26/how-grasshoppers-triumphed-over-ants-in-europe
5 href=”https://www.laportadivetro.org/helicopter-money-una-soluzione/
6 href=”https://it.wikipedia.org/wiki/Io,_Daniel_Blake
7 href=”https://bcf.princeton.edu/wp-content/uploads/2020/04/20200406-BCF-COVID05-Blanchard-a.pdf le slide della conferenza, che si può riascoltare a https://www.youtube.com/watch?v=QA2zsgnCAd8
8 href=”https://24plus.ilsole24ore.com/art/InchiestaAnziani_Bricco-ADxKwjH?s=hpl
Posted on: 2020/04/08, by : admin