In ricordo di Milva che canta per noi in un giorno di festa

di Menandro|

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Si prova un pudore antico a scrivere di chi non c’è più. Lo si prova ancora più oggi, 25 Aprile, nell’ascoltare la voce di Milva che ci trasporta con il suo pathos di “Bella ciao” in quei giorni di furore. Radio e televisioni “Bella ciao” l’avrebbero trasmessa comunque, è un must. Ma oggi la risenti con un velo di commozione, perché sai che Milva la rossa, al secolo Maria Ilva Biolcati, nota dagli anni Sessanta come la “Pantera di Goro” (il comune del Polesine dov’era nata il 17 luglio del 1939) se ne è andata per sempre, dopo un decennio di silenzio.

La vita, che non è stata avara di successi, ma che da lei ha reclamato in cambio anche sofferenze traumatiche e delusioni, le ha riservato un palcoscenico di eccellenza per il calore della voce. La sua personalità l’ha trasformata in una grande artista di teatro sotto la guida di Giorgio Strehler. Il destino ha voluto che il suo saluto dal mondo dei vivi coincidesse con l’antivigilia di una data che ha segnato il suo impegno civico e politico.

Addio Milva, sei stata una grande interprete di emozioni e di una cultura spaziale, da Brecht alle musiche dell’esule greco Mikis Theodorakis (oppositore dei militari che avevano occupato il potere in Grecia nel 1967) alle parole di Giorgos Seferis e Tasos Livaditis, da Battiato alla collaborazione con la poetessa Alda Merini. Ti sia lieve la terra, Milva.




Posted on: 2021/04/25, by :