La memoria del Lavoro nel Nord/Ovest: in rete un progetto di ricerca dell’ISMEL

di Luca Rolandi|

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Un mosaico di testimonianze, ricerche, interviste, riflessioni e casi studio costruiscono il progetto “Lavoro e partecipazione”. Si tratta di un excursus sulle forme di partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa tra gli anni Cinquanta e Ottanta del Novecento. Dopo due anni di studi e ricerche, tutti i contenuti (video, testimonianze, saggi etc.) prodotti nell’ambito di Lavoro e partecipazione sono disponibili sul sito http://www.polodel900.it, all’interno della piattaforma 9centRo nella sezione storie e percorsi al link http://www.archivi.polodel900.it/percorsi-tematici. Lavoro e partecipazione è un progetto del Polo del ‘900, frutto di un lavoro congiunto, coordinato da Ismel Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali, in collaborazione con altri istituti del Polo del ‘900 di Torino come Fondazione Donat-Cattin, Fondazione Gramsci, Fondazione Nocentini e Istituto Salvemini.

In esame tre casi studio italiani – FIAT, Olivetti e Partecipazioni Statali – a cui se ne aggiungono uno tedesco e uno svedese, seguendo un filo rosso che porta la riflessione fino ad oggi. L’originalità del progetto sta nell’aver costruito un percorso sul tema della partecipazione dei lavoratori, già largamente dibattuto, da prospettive diverse, quali: materiali d’archivio degli istituti coinvolti, libri e documenti aziendali e sindacali dell’epoca; interviste ai protagonisti, spiega il presidente dell’Ismel il prof. Aldo Enrietti, di quella stagione che per gli elementi personali e non ufficiali emersi e l’età ormai avanzata degli intervistati sono fondamentali per la ricostruzione storica di quel periodo; confronto con casi internazionali come il modello svedese e tedesco che allarga il dibattito al livello internazionale e l’intervento di docenti universitari che dai fatti del passato hanno riflettuto sull’attualità”.

Il progetto parte nel 2019 e si ispira a due ricorrenze di quell’anno: il centenario dei Consigli di fabbrica e quello della costituzione dell’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro), eventi che aprirono nuovi scenari sul lavoro, sulla partecipazione dei lavoratori e sulla tutela dei lavoratori stessi attraverso una legislazione innovativa a livello nazionale e internazionale. Grazie all’uso di materiale d’archivio degli istituti coinvolti, si ricostruisce un quadro, dalle proto-esperienze ai tentativi più strutturati, della partecipazione in Italia attraverso l’analisi di tre casi simbolo: FIAT, Olivetti e Partecipazioni Statali.


Un importante contributo che ha dato da voci, testimonianze ed esperienze dei protagonisti dell’epoca: interviste di top manager delle imprese, segretari nazionali e locali dei sindacati, economisti che hanno occupato ruoli di rilievo nelle imprese. Tra questi Cesare Annibaldi, ex responsabile delle relazioni sindacali alla FIAT; Bruno Lamborghini, ex Presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti; Giovanni Avonto, ex sindacalista FIM Olivetti, recentemente scomparso; Tito Giraudo, ex operaio e sindacalista FIOM Olivetti; Romolo Pietrobelli, ex dirigente IRI; Raffaele Morese, ex segretario generale FIM-CISL Nazionale. Il recupero di elementi personali e non ufficiali dell’esperienza in oggetto, l’età ormai avanzata dei protagonisti sono un contributo essenziale per la ricostruzione storica di quel periodo.


La ricerca si allarga allo scenario di studio alla dimensione internazionale, puntando l’attenzione su due casi analizzati da Monica Quirico, Edmondo Montali e Elia Bosco: il modello svedese, in riferimento al cosiddetto “Piano Meidner” e la “Mitbestimmung” tedesca, caratterizzati da una cultura della partecipazione ben strutturata e, in Germania, stabilita per legge da accordi fra le parti, rispetto ai singoli tentativi italiani dell’epoca. Quattro docenti universitari di storia, economia e sociologia, Giuseppe Berta, Stefano Musso, Lorenzo Caselli e Elia Bosco, descrivono le esperienze delle relazioni industriali e di partecipazione nelle imprese considerate e collocarle nel contesto e nel dibattito attuale nazionale e internazionale e viene anche ricostruita l’originale esperienza delle istanze partecipative del modello comunitario olivettiano.




Posted on: 2020/12/08, by :