La morte di Martin Luther King, 54 anni fa: “I have a dream” continua a vivere

di Piera Egidi Bouchard* |

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“I have a dream”:1 quante volte abbiamo sentito e ripetuto queste parole? Eppure al massimo sappiamo che è il discorso di un pastore afroamericano, Martin Luther King, assassinato 54 anni fa, il 4 aprile del 1968 a Memphis, nel Tennessee. E magari non abbiamo mai letto i libri dei suoi sermoni, o la sua autobiografia, non conosciamo la battaglia anche interiore di questo giovane teologo che venne dai suoi colleghi pastori eletto – cioè scelto, secondo la tipica ecclesiologia delle chiese battiste – al ruolo di leader di quella importantissima lotta nonviolenta dei neri americani – sull’esempio di Gandhi – per i diritti civili, per la quale nel 1964 gli fu conferito il premio Nobel per la pace.

Era successo un fatto, in apparenza qualunque, ma che fu l’inizio di questa battaglia: il 1 dicembre 1955, una semplice donna nera, Rosa Parks2, che tornava a casa stanca dal lavoro, si sedette in un posto degli autobus riservato ai bianchi; invitata a lasciarlo non si alzò.
Rosa Parks
Quello fu l’inizio del boicottaggio degli autobus, una protesta che durò oltre un anno, in cui i neri andarono sempre a piedi, rifiutandosi di servirsi dei mezzi pubblici, in questo seguiti anche da parecchi bianchi, soprattutto evangelici, pastori e laici. Finché la Suprema Corte degli Stati Uniti dichiarò illegale la segregazione sugli autobus.

Martin Luther King guidò questa protesta pacifica, nonostante le minacce, gli arresti, le aggressioni, l’incendio della sua casa, il pericolo per la sua famiglia, fino alla grande marcia interrazziale dell’agosto 1963 a Washington, dove pronunciò il celebre discorso. Questo che fu definito “eroe del nostro tempo” portò fino in fondo la “mission” per cui era stato prescelto, secondo la concezione profetica che non sei tu che decidi il tuo cammino, ma è una vocazione che ti viene rivolta da Dio, perché “le Sue vie non sono le nostre vie”: “Ho sognato che gli uomini un giorno si alzeranno e capiranno, finalmente, che sono fatti per vivere insieme, come fratelli (…) Ho sognato che un giorno la guerra finirà, che gli uomini trasformeranno le loro spade in vomeri d’aratro e le loro lance in roncole. (…) Ho sognato che, grazie a questa fede, saremo resi capaci di accelerare il giorno in cui la pace regnerà sulla terra e la buona volontà sugli uomini”.

“Sarà un giorno meraviglioso – concluse, con la sua appassionata, biblica fede che ci interroga ancora oggi – le stelle del mattino canteranno insieme e i figli di Dio lanceranno grida di gioia”.

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1«I have a dream: that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: “We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal”»
«Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva appieno il vero significato del suo credo: “Riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali”». Washington, 28 agosto 1963, discorso al Lincoln Memorial durante la marcia per il lavoro e la libertà) in https://it.wikipedia.org/wiki/Martin_Luther_King
2In un primo momento la notizia del sopruso scatenò una reazione violenta da parte della comunità nera di Montgomery e la polizia reagì agli incendi degli autobus e alle vetrine fracassate sparando. Edgar Nixon, leader attivista per i diritti civili della comunità afroamericana, avvertì Martin Luther King dell’accaduto e dopo un incontro nella sua chiesa dove parteciparono più di quaranta leader della comunità afroamericana, su proposta di L. Roy Bennett, presidente della Interdenominational Alliance, attuando un sistema di protesta non violento, basato sul boicottaggio, si decise che il giorno 5 dicembre 1955 nessun nero dovesse utilizzare gli autobus in https://it.wikipedia.org/wiki/Edgar_Nixon

*Pastora Battista




Posted on: 2022/04/04, by :