La spinta di Biden per riformare la sanità Usa
di Emanuele Davide Ruffino
e Giuseppina Viberti|
Prima il Sunshine Act sulla trasparenza dei finanziamenti in sanità (legge di recente adottata anche in Italia, anche se la notizia è passata un po’ in sordina), adesso la riforma del settore farmaceutico, approvata l’8 agosto, che prevede un maggior controllo sui prezzi e la possibilità da parte dei servizi pubblici Medicare e Medicaid di poterli distribuire a prezzi concordati. Così il presidente americano Joe Biden prosegue nel progetto di riforma della sanità a stelle e strisce avviato con l’Obamacare.
Gli enormi interessi che sottendono al settore farmaceutico non avevano fino ad oggi permesso una sostanziale riforma. Le industrie farmaceutiche sono quelle che maggiormente finanziano bipartisan la politica americana, sia di parte repubblicana che democratica.
Il processo di riforma secondo la visione della Casa BiancaSeppur di pochi voti (al Senato solo grazie al voto della vice presidente Kamala Harris che lo presiede e, in caso di parità, il suo voto vale doppio) il provvedimento è diventata legge. Parallelamente il presidente Biden ha stanziato (prima che risultasse lui stesso positivo al Covid) 3,2 miliardi di dollari per un “Programma antivirale per le pandemie”. Con questo provvedimento gli USA si preparano ad affrontare le nuove ondate pandemiche dotandosi di nuovi e più efficaci strumenti già entro l’anno. Le varianti rappresentano una continua fonte di preoccupazione cui Antony Faucy e gli altri esperti, invitano costantemente a non sottovalutare: il programma prevede di affiancare ai vaccini (come già era avvenuto per l’HIV e l’epatite C) nuovi farmaci in grado di aiutare tutti i soggetti colpiti dal morbo (si ricorda che negli USA solo il 54,8% della popolazione è vaccinata e quindi il rischio di diffusione di nuove ondate è consistente).
Simile al programma Warp speed lanciato da Donald Trump per accelerare la produzione dei primi vaccini, il programma di Biden mira a realizzare in tempi rapidi una piattaforma per la sperimentazione di terapie e medicinali antivirali. I provvedimenti sono il risultato di negoziati snervanti e la loro approvazione rappresenterebbe un importante vittoria per il Presidente, in crisi di consensi, con l’avvicinarsi delle prossime elezioni di Midterm. Il potere di negoziare i prezzi di alcuni farmaci con prescrizione, e prorogando per tre anni i sussidi sanitari in scadenza, non è un risultato da poco. Il provvedimento trova copertura finanziaria con nuove tasse – tra cui un’imposta minima del 15% sulle grandi aziende e un’imposta dell’1% sui riacquisti di azioni – che aumenteranno la capacità di riscossione dell’Agenzia delle Entrate.
La trasparenza come prerequisitoPer migliorare la sanità americana di particolare rilievo è stata l’emanazione del Physician Payements Sunshine Act, il 23 marzo 2010, nel contesto del processo di riforma, all’interno di un pacchetto di leggi sulla protezione dei pazienti e l’accesso alle cure. Questa legge ha lo scopo di rendere trasparenti i finanziamenti e i regali fatti dall’industria ai medici e alle istituzioni sanitarie. È interessante rilevare che la legge è stata elaborata dopo che un gruppo di giornalisti rivelò che nel biennio 2009/2010 l’industria farmaceutica americana aveva elargito a oltre 18.000 medici somme per un totale di circa 320 milioni di dollari con versamenti intorno ai 250.000 dollari ai 10 medici che guidavano la graduatoria.
Il Massachusetts aveva già emanato nel 2009 una legge che obbligava a dichiarare tutti i pagamenti superiori a 50 dollari. Un articolo pubblicato nel 2013 rilevava che un quarto dei medici di questo Stato aveva ricevuto almeno un pagamento: in testa gli urologi seguiti da reumatologi, gastroenterologi e cardiologi; in coda i medici generali e i pediatri; gli ortopedici aveva ricevuto circa 15.000 dollari a testa. Mentre alcuni specialisti avevano ricevuto i compensi sotto la voce “pro bona fide”, la maggior parte li aveva ricevuti come cibo, borse di studio o buoni educativi.
Il Sunshine Act ha introdotto regole sconosciute alla maggior parte dei medici e del personale sanitario americano ed è stato necessario pubblicare le istruzioni per l’uso e quindi dall’1 agosto 2013 la legge è diventata operativa e dall’1 settembre 2014 il registro pubblico è interrogabile da qualsiasi cittadino americano.
Il percorso di vendita dei prodottiSecondo il governo americano, questa legge aiuterà i medici a migliorare le loro pratiche e a capire meglio gli effetti delle loro relazioni con l’industria sia per quanto riguarda i regali sia soprattutto per l’ingaggio dei Key Opinion Leader (KOL) incaricati di diffondere le informazioni prodotte dall’industria nascondendo spesso i limiti e i difetti dei prodotti.
In sanità qualsiasi strumento o prodotto anche semplice come il disinfettante è prodotto e venduto da imprese private. Le regole del percorso possono così sintetizzarsi: il sanitario (sia medico che altri professioni sanitari) richiede un farmaco o un prodotto di qualsiasi natura o una prestazione anche molto costosa (TAC, RMN, esami in biologia molecolare) e lo Stato attraverso le Regioni (o l’assicurazione privata) paga e rimborsa l’azienda sanitaria. Se il paziente che usufruisce della prestazione o del farmaco non è esente ticket, contribuisce al pagamento sulla base di tariffe stabilite dallo Stato e riviste dalle Regioni secondo un tariffario pubblico.
In questa triangolazione si possono inserire molti “stimoli” che potrebbero indurre comportamenti non trasparenti (fino al punto di degenerare nel reato di comparaggio) che occorre sempre monitorare e analizzare con attenzione e ora, sia negli USA che in Italia, si dispone dei supporti legislativi per effettuarli con maggiore incisività.
Posted on: 2022/08/10, by : admin