La staffetta “feudale” del Congresso Cisl
di Adriano Serafino |
|Annamaria Furlan, da taluni denominata la “postina di ferro”, ha annunciato le sue dimissioni da Segretaria generale della Cisl. Lo farà al Consiglio Generale di marzo in cui si nominarà nel contempo il ,suo successore: Luigi Sbarra, 62 anni attuale segretario aggiunto, che ha iniziato la sua esperienza sindacale nella Federazione dei braccianti diventandone segretario generale nel 1985. Ma, come avviene anche in molte categorie quando si anticipano (spontaneamente o spintaneamente) la scadenza dei mandati, si avverte la sensazione distinta di una “staffetta feudale”.
Che cosa si vuole dire con questa constatazione che genererà sicuramente polemiche’ Che si tratta, in altre parole, dell’effetto scontato di congressi sindacali in passerelle di ratifica, svuotati dal compito statutario di essere sede per fare il bilancio sulle strategie seguite, aggiornarle, valutare l’operato delle deleghe conferite e procedere all’avvicendamento o alla conferma dei segretari.
Del resto, i congressi sono diventati altra cosa: sedi di narrazioni per diffondere un’immagine rassicurante sullo “stato di salute” del sindacato, ma ben lontana dalla realtà che all’opposto registra l’arretramento dell’iniziativa sindacale sia nel sociale, sia per aggregare vecchi e nuovi lavori. Una narrazione per un verso autoreferenziale che gratifica il sindacato “del tempo pieno” (grandi organici, nella Cisl sono oltre 34.000), per l’altro ricordando la condizione della “coesione” interna come fattore di stabilità per il loro futuro (certezza del ruolo di dirigente sindacale).
Così diventa “norma materiale” la procedura “feudale” per gli avvicendamenti ai vertici, con risorse finanziarie concentrate nelle mani di pochi e quantità di tessere da tempo private del ruolo di essere soci. Un “modello feudale” che quando è accettato – a buon cuore o a malincuore – assicura il percorso di sindacalista a vita e la relativa sicurezza e gratificazione sociale. Si può ben dire che “Parigi val bene una messa”: nel nostro caso la “messa” è quel Congresso con tanti inchini e osanna (più o meno sinceri) per chi lascia e per chi succede.
Personalmente, ho forti dubbi che nell’iter di questo Congressuale della Cisl si assista a un risveglio del dibattito. Sarebbe utile se non altro ad interrogarsi come mai il principale corpo intermedio della società italiana (i sindacati contano oltre 12 milioni di iscritti) non registra fiducia tra i cittadini, secondo recente indagine del Cnel1 in cui si ritrova il Volontariato in cima alla classifica. Si avverte sempre più da più parti la necessità di ridefinire un sindacato nuovo. E in questa direzione si pone la discussione aperta dal coordinamento di “Prender parola”2 su temi che investono la nuova agenda strategica per il sindacato. _______
Che cosa si vuole dire con questa constatazione che genererà sicuramente polemiche’ Che si tratta, in altre parole, dell’effetto scontato di congressi sindacali in passerelle di ratifica, svuotati dal compito statutario di essere sede per fare il bilancio sulle strategie seguite, aggiornarle, valutare l’operato delle deleghe conferite e procedere all’avvicendamento o alla conferma dei segretari.
Del resto, i congressi sono diventati altra cosa: sedi di narrazioni per diffondere un’immagine rassicurante sullo “stato di salute” del sindacato, ma ben lontana dalla realtà che all’opposto registra l’arretramento dell’iniziativa sindacale sia nel sociale, sia per aggregare vecchi e nuovi lavori. Una narrazione per un verso autoreferenziale che gratifica il sindacato “del tempo pieno” (grandi organici, nella Cisl sono oltre 34.000), per l’altro ricordando la condizione della “coesione” interna come fattore di stabilità per il loro futuro (certezza del ruolo di dirigente sindacale).
Così diventa “norma materiale” la procedura “feudale” per gli avvicendamenti ai vertici, con risorse finanziarie concentrate nelle mani di pochi e quantità di tessere da tempo private del ruolo di essere soci. Un “modello feudale” che quando è accettato – a buon cuore o a malincuore – assicura il percorso di sindacalista a vita e la relativa sicurezza e gratificazione sociale. Si può ben dire che “Parigi val bene una messa”: nel nostro caso la “messa” è quel Congresso con tanti inchini e osanna (più o meno sinceri) per chi lascia e per chi succede.
Personalmente, ho forti dubbi che nell’iter di questo Congressuale della Cisl si assista a un risveglio del dibattito. Sarebbe utile se non altro ad interrogarsi come mai il principale corpo intermedio della società italiana (i sindacati contano oltre 12 milioni di iscritti) non registra fiducia tra i cittadini, secondo recente indagine del Cnel1 in cui si ritrova il Volontariato in cima alla classifica. Si avverte sempre più da più parti la necessità di ridefinire un sindacato nuovo. E in questa direzione si pone la discussione aperta dal coordinamento di “Prender parola”2 su temi che investono la nuova agenda strategica per il sindacato. _______
1Per la ricerca
http://www.astrid-online.it/static/upload/pres/presentazione-risultati-di-ricerca_08_10_20.pdf
2“Prender parola” ha promosso un dibattito pubblico on line di sabato mattina, 27 febbraio, con relazioni introduttive di Savino Pezzotta e Giovanni Graziani. All’incontro si può accedere digitando:https://global.gotomeeting.com/join/286542557graduatoria.
Posted on: 2021/02/21, by : admin
2“Prender parola” ha promosso un dibattito pubblico on line di sabato mattina, 27 febbraio, con relazioni introduttive di Savino Pezzotta e Giovanni Graziani. All’incontro si può accedere digitando:https://global.gotomeeting.com/join/286542557graduatoria.
Posted on: 2021/02/21, by : admin