La strage di Owo, Nigeria: cinquanta cristiani uccisi

di Vice|

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È stata una Pentecoste di sangue e di dolore per i fedeli cristiani in Nigeria. Attonito, il credo cattolico nel paese più popoloso dell’Africa, oltre 206 milioni di esseri umani su un’area tre volte l’Italia, assiste ad una strage che non ha precedenti. Ieri, cinque attentatori sono entrati nella Chiesa dedicata a San Francesco Saverio a Owo, nello stato di Ondo, sud ovest della Nigeria.

Un’irruzione seguita dal rapido crepitio di armi automatiche scaricate sulla folla inerme di fedeli che assisteva alla messa. Almeno cinquanta i morti, tra cui numerosi bambini, e decine i feriti, appartenenti all’etnia Yoruba. Uscendo, gli assassini hanno “conpletato” l’opera criminale, demoniaca, lanciando alcuni ordigni esplosivi all’interno della navata. Appresa la notizia, Papa Francesco ha espresso il suo cordoglio per le vittime ed ha esortato a pregare per la Nigeria.

L’ombra del jihadismo di Boko Haram

Dalle prime indagini, il sospetto su esecutori e mandanti si è riversato sui pastori Fulani, nomadi, musulmani, che transumano stagionalmente in più zone dell’Africa occidentale. Un massacro in odore di guerra interetnica e interreligiosa? Non è semplice, né facile offrire una risposta certa. I Fulani sono stati spesso associati a Boko Haram, il gruppo jihadista che agisce nel nord della Nigeria autore di rapimenti, attentati, attacchi a caserme e centri militari, attacchi suicidi di bambini, che in circa dieci anni di intensa attività terroristica ha colpite chiese cattoliche e moschee.

La contesa per terre e risorse idriche

La strage di innocenti potrebbe inserirsi in una violenta e aggressiva contesa per i terreni tra pastori e contadini e il controllo delle risorse idriche, sullo sfondo di un Paese sovrappopolato, che soffre dei cambiamenti climatici che producono siccità e dunque ostaggio di carestie o deficit alimentari (in proposito Germana Tappero Merlo, Crisi climatica e sicurezza globale in https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/06/model_gtm.pdf). Un elemento del passato recente spinge poi verso questa interpretazione e può spiegare l’alleanza su più fronti tra Boko Haram e Fulani: il 28 novembre del 2020 il gruppo jihadista sgozzò 43 contadini in un campo situato a meno di dieci chilometri da Maiduguri, capitale dello Stato federale di Borno, nel nord est della Nigeria.

Con la strage a Owo si aggiunge un ulteriore frammento di dolore al dramma di popolazioni locai al centro di scontri che ripropongono, come nel passato in altre latitudini, sbocchi violenti e criminali, ma con una differenza sostanziale: le risorse di madre Terra sono allo stremo, il pianeta è sovrappopolato e l’ecosistema sta andando fuori giri.




Posted on: 2022/06/06, by :