(Nella foto, su gentile concessione de La Voce e il Tempo, monsignor Nosiglia con i lavoratori Embraco in Duomo)
“La scelta di Termoli come sede del nuovo impianto di produzione delle batterie elettriche lascia, una volta di più, amarezza e delusione nel territorio torinese, già colpito da altre gravi crisi aziendali come il vistoso e drammatico caso della ex Embraco.
Io credo sia venuto il momento di varare una politica industriale chiara, coerente e condivisa per Torino, il suo territorio e il Piemonte.
Tocca, mi pare, prima di tutto al governo nazionale gestire il coordinamento dei vari progetti e avere il coraggio di «pensare» in termini di lunga durata, pur conoscendo la difficoltà di programmare oggi azioni che impegnano i prossimi anni.
Ma tocca anche a tutte le istituzioni locali, le agenzie, i mondi dell’impresa e del credito, decidersi per un reale coordinamento di informazioni, risorse, progetti. Se c’è qualcosa che dovremmo aver imparato, in questi lunghi anni di addio alla fabbrica tradizionale è che la città, se è divisa, perde sempre”.
Posted on: 2021/07/09,
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