Nei luoghi storici del confine orientale: il Magazzino 18 e le sue memorie/5
di Marco Travaglini|
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Il Magazzino 18, al porto vecchio di Trieste, è un luogo simbolo dell’esodo dai territori dell’Istria, del Quarnero e della fascia costiera dalmata. In questo magazzino furono stoccate le masserizie dagli esuli, che abbandonarono le terre cedute nel 1947. Questo luogo diventò così un enorme contenitore di testimonianze di una quotidianità violata, composta da una miriade di oggetti suddivisi per tipologia, classificati con nomi e numeri a testimoniare la tragedia di un popolo sradicato dalla propria terra.
Tavoli, cataste di sedie, armadi, specchiere, cassapanche, attrezzi da lavoro, ritratti, giochi, fotografie in bianco e nero, quaderni e libri di scuola, macchine da cucire. Oggetti dimenticati, coperti di polvere che rappresentano le storie di persone che scelsero di lasciare le terre dove erano nate e abbandonare i propri beni per avventurarsi verso un Italia ancora alle prese con il dopoguerra, piuttosto che restare, sentendosi degli estranei, nella Jugoslavia di Tito.
Storie di vite intrecciatesi sul crinale di quel confine orientale che, in diverse fasi della storia, vide consumarsi atroci violenze e soprusi. Dopo più di settant’anni queste povere cose, di scarsa importanza materiale, ma di enorme valore sentimentale, raccontano le vicissitudini delle persone alle quali sono appartenute, alle vite sconvolte dagli eventi di una storia che li travolse in maniera dura e ingenerosa.
La visita guidata e l’ingresso al Magazzino 18 sono gratuiti, ma trattandosi di visite presso locali dell’Autorità Portuale triestina, non liberamente accessibili al pubblico, è necessario prenotarla preventivamente presso l’IRCI, l’Istituto Regionale per la cultura Istriano-fiumano-dalmata. Quinta puntata (continua)
I precedenti articoli
Trieste in https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/02/model_-trava-1.pdf
La Risiera di San Sabba in https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/03/model_-trava.pdf
L’Adriatisches Küstenlande in https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/03/model_-trava-3.pdf
Il pozzo di Basovizza e le foibe in https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/03/model_-trava3.pdf”
Posted on: 2022/05/01, by : admin
Tavoli, cataste di sedie, armadi, specchiere, cassapanche, attrezzi da lavoro, ritratti, giochi, fotografie in bianco e nero, quaderni e libri di scuola, macchine da cucire. Oggetti dimenticati, coperti di polvere che rappresentano le storie di persone che scelsero di lasciare le terre dove erano nate e abbandonare i propri beni per avventurarsi verso un Italia ancora alle prese con il dopoguerra, piuttosto che restare, sentendosi degli estranei, nella Jugoslavia di Tito.
Storie di vite intrecciatesi sul crinale di quel confine orientale che, in diverse fasi della storia, vide consumarsi atroci violenze e soprusi. Dopo più di settant’anni queste povere cose, di scarsa importanza materiale, ma di enorme valore sentimentale, raccontano le vicissitudini delle persone alle quali sono appartenute, alle vite sconvolte dagli eventi di una storia che li travolse in maniera dura e ingenerosa.
La visita guidata e l’ingresso al Magazzino 18 sono gratuiti, ma trattandosi di visite presso locali dell’Autorità Portuale triestina, non liberamente accessibili al pubblico, è necessario prenotarla preventivamente presso l’IRCI, l’Istituto Regionale per la cultura Istriano-fiumano-dalmata. Quinta puntata (continua)
I precedenti articoli
Trieste in https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/02/model_-trava-1.pdf
La Risiera di San Sabba in https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/03/model_-trava.pdf
L’Adriatisches Küstenlande in https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/03/model_-trava-3.pdf
Il pozzo di Basovizza e le foibe in https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/03/model_-trava3.pdf”
Posted on: 2022/05/01, by : admin