Polonia e crisi migranti: il silenzio della Chiesa e il coraggio della Caritas
di Luca Rolandi|
|Il confine tra Polonia e Bielorussia torna a surriscaldarsi e il governo di Varsavia teme “un’escalation armata” se il governo di Minsk continuerà a spingere migliaia di migranti attraverso il confine. La vicenda si trascina ormai da mesi: la polizia bielorussa scorta carovane di migranti, prevalentemente provenienti da paesi del Medio Oriente, verso la frontiera polacca, lettone, estone per fare pressione sui paesi frontalieri dell’Unione Europea. Mai come questa volta, però, si era arrivati a tanto: guardie di frontiera bielorusse che spingono oltre 4mila migranti, fra cui donne e bambini, in territorio polacco, lungo la strada che collega la cittadina bielorussa di Brozgi con quella polacca di Kuznica. Il premier polacco, Mateusz Morawiecki, per tutta risposta ha schierato 12mila uomini dell’esercito e si è detto determinato a “difendere i confini polacchi ed europei”.
Si parla di silenzi e omissioni da parte della Chiesa cattolica politica da un lato e di un impegno concreto e visibile dall’altro. La Chiesa di San Giovanni Paolo II, di papa Wojtyla, non poteva rimanere indifferente ed inerme rispetto ad una situazione drammatica. E se di fatto la parte conservatrice del clero polacco sembra assecondare posizioni sovraniste e nazionaliste, emerge con forza una comunità ancora viva e solidale capace di un aiuto a tutto tondo per le popolazioni che si sono riversate ai confini dei due paesi e vivono in condizioni disperate.
La Caritas Polonia è presente in piena emergenza migranti al confine bielorusso. Un supporto a chi cerca di entrare in Europa e a chi si trova di fronte il dramma di persone in fuga. “Non c’è contraddizione nell’aiutare chi ha bisogno con il pieno rispetto del lavoro di chi difende la sicurezza dei nostri confini e del nostro Paese”, ha dichiarato il direttore di Caritas Polonia don Marcin Iżycki. In 7 parrocchie dell’arcidiocesi di Białystok sono poi sorte le “Tende della Speranza” dove si raccolgono cibo, vestiario, coperte. Si tratta di iniziative a sostegno delle realtà che già aiutano i più fragili. Intanto Caritas Polonia ha reso noto di aver investito oltre un milione di złoty negli aiuti diretti ai migranti che sono al confine. Aiuti che riguardano anche le persone in difficoltà, non solo migranti e rifugiati, ma anche gli abitanti di quei territori e le forze dell’ordine.
Posted on: 2021/11/20, by : admin
Si parla di silenzi e omissioni da parte della Chiesa cattolica politica da un lato e di un impegno concreto e visibile dall’altro. La Chiesa di San Giovanni Paolo II, di papa Wojtyla, non poteva rimanere indifferente ed inerme rispetto ad una situazione drammatica. E se di fatto la parte conservatrice del clero polacco sembra assecondare posizioni sovraniste e nazionaliste, emerge con forza una comunità ancora viva e solidale capace di un aiuto a tutto tondo per le popolazioni che si sono riversate ai confini dei due paesi e vivono in condizioni disperate.
La Caritas Polonia è presente in piena emergenza migranti al confine bielorusso. Un supporto a chi cerca di entrare in Europa e a chi si trova di fronte il dramma di persone in fuga. “Non c’è contraddizione nell’aiutare chi ha bisogno con il pieno rispetto del lavoro di chi difende la sicurezza dei nostri confini e del nostro Paese”, ha dichiarato il direttore di Caritas Polonia don Marcin Iżycki. In 7 parrocchie dell’arcidiocesi di Białystok sono poi sorte le “Tende della Speranza” dove si raccolgono cibo, vestiario, coperte. Si tratta di iniziative a sostegno delle realtà che già aiutano i più fragili. Intanto Caritas Polonia ha reso noto di aver investito oltre un milione di złoty negli aiuti diretti ai migranti che sono al confine. Aiuti che riguardano anche le persone in difficoltà, non solo migranti e rifugiati, ma anche gli abitanti di quei territori e le forze dell’ordine.
Posted on: 2021/11/20, by : admin