Punture di spillo: frena l’inflazione, a maggior ragione nervi saldi

a cura di Pietro Terna|

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Il New York Time dell’8 agosto titolava “In un’economia diseguale, i poveri affrontano l’inflazione ora e la perdita del lavoro più avanti” e iniziava con un micro episodio assai significativo se si conosce la realtà vera degli Stati Uniti: “Per (nome e cognome) una pensionata di New Canaan, nel Connecticut, l’aumento del costo della vita significa non comprare i cracker (di una certa marca) per la figlia disabile perché una confezione costa 11,99 dollari (…). Significa fare la doccia all’YMCA per risparmiare sulla bolletta dell’acqua calda. E significa vedere il suo conto in banca ridursi a 50 dollari perché, essendo una persona a reddito fisso che non ha mai guadagnato molto, non ci sono molti altri modi per tagliare le spese mentre i prezzi aumentano”.

Tre giorni prima il premio Nobel dell’economia Krugman scriveva, sempre sul New York Times, che il prezzo della benzina alla pompa è in discesa, i futures (contratti su prezzi futuri) del grano sono in forte discesa, i prezzi dei prodotti intermedi per la produzione ancora aumentano, ma meno sesibilmente. Quali le conseguenze? Oltre all’attesa di indici di inflazione nei prossimi mesi molto più bassi di quelli da shock delle ultime rilevazioni, la considerazione è che: “(…) l’inflazione tornerà a salire? Non necessariamente.
Probabilmente gli sforzi della Fed faranno scendere l’inflazione di fondo nei prossimi mesi, in modo che quando la buona notizia transitoria del prezzo del gas svanirà, potrà essere sostituita da una buona notizia più duratura”. Sì, ma intanto la frenata dell’economia, ottenuta rialzando i tassi, quindi con meno investimenti e meno prospettive produttive, spiega la seconda parte del titolo da cui siamo partiti: “(…) la perdita del lavoro più avanti”.

Un gravissimo dilemma, quello di frenare l’economia alzando i tassi dell’interesse con il rischio della recessione, quando l’inflazione solo parzialmente deriva da un eccesso di domanda – negli Stati Uniti – o addirittura l’eccesso di domanda non esiste, come in Europa, dove la BCE aumenta il livello dell’interesse soprattutto per accontentare la quasi psicosi tedesca verso l’inflazione, accompagnata dalla convinzione che sempre, in ogni caso, si debba agire sui tassi.

Ho già scritto che sono certo dell’obiezione di molti: è tutta colpa dell’aver creato troppa moneta, non della carenza mondiale di prodotti semilavorati e di materie prime, con la speculazione internazionale che accompagna la situazione. La moneta se ne sta nei cassetti, nei forzieri, soprattutto nelle scritture contabili che la rappresentano nella maggior parte dei casi. Non produce effetti se non ci sono volontà di consumo o investimento. I ritardi nelle forniture sono effetto in gran parte della miopia di tanti produttori che hanno estrapolato il rallentamento del 2020 e della prima parte del 2021, rinunciando a essere pronti per la ripresa. Certo contano anche le ripetute e prolungate fermate in Cina, per la strategia anti Covid adottata in quella gigantesca realtà economica.

Ora, 10 agosto, mentre scrivo, dal New York Times arriva la conferma “L’inflazione rallenta mentre l’economia si raffredda, offrendo una tregua”. Occorre martellare su queste indicazioni, per cambiare le aspettative! Se leggo che i prezzi aumenteranno del 10% e sono un imprenditore commerciale, piccolo o grande, corro a cambiare i cartellini dei prezzi. Se successivamente leggo che invece aumenteranno solo del 5%, e la notizia ha grande enfasi, mi preoccupo di tenere d’occhio i cartellini dei concorrenti. L’azione di contenimento non si manifesta se gestisco l’unico negozio nel raggio di molti chilometri, ad esempio in una località turistica, anche se devo stare molto attento che i miei clienti semplicemente disertino la mia area o vadano a approvvigionarsi altrove. In breve: è facilissimo spingere i prezzi al rialzo, mentre è difficile rallentarne la cosa o addirittura far cambiare loro direzione.
In questo momento in Italia l’attenzione è tutta concentrata sullo scontro politico e notizie importanti come quella che il prezzo del grano è sceso al di sotto del livello di prima dell’inizio della guerra, sono in pratica ignorate. Invece ci si affanna a capire se i “tassapiattisti”, magnifica sintesi credo dovuta originariamente all’Avvenire, riusciranno a comprendere che la Terra è rotonda, ops, che la spesa pubblica non è un optional, ma quella realtà per cui le scuole esistono, gli ospedali pure, ci sono strade, ferrovie, reti, polizia, esercito, magistratura…

Una divagazione, ma solo apparente, per concludere: che cosa conviene fare per difendere i nostri risparmi, se ne abbiamo, dall’inflazione? La sola risposta che mi sento dare è quella delle scelte prudenti, evitando le aspettative e le promesse troppo elevate. Un esempio per tutti, stare lontani da bitcoin e simili. Recentissimo: Coinbase, l’azienda basata in America che offre anche in Italia il servizio di compravendita delle crittovalute, ha perso 1,1 miliardi di dollari nel secondo trimestre dell’anno.

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1“In an Unequal Economy, the Poor Face Inflation Now and Job Loss Later”, https://www.nytimes.com/2022/08/08/business/economy/inflation-jobs-economy.html
2L’YMCA è una antica organizzazione sociale e sportiva. Una notizia al margine: nel 1920 era presente a Torino, https://it.wikipedia.org/wiki/YMCA_Torino, con sede a Palazzo Nigra (in via Magenta 8), ora in stato di conservazione problematico; i rapporti con il fascismo non furono facili, sino alla soppressione nel 1927, https://www.ymca.org e https://en.wikipedia.org/wiki/YMCA,
3 https://www.federalreserve.gov, ovvero la banca centrale degli Stati Uniti.
4“Inflation Slows as Economy Cools, Offering a Reprieve” in https://www.nytimes.com/live/2022/08/10/business/inflation-cpi-report#inflation-cpi-july
5 https://www.corriere.it/economia/consumi/22_agosto_07/grano-prezzi-calo-costa-meno-oggi-quando-scoppio-guerra-9359d290-165f-11ed-9b98-cecb1a656088.shtml?&appunica=true&app_v1=true
6https://mobile.twitter.com/PietroTerna/status/1557247596158230529
7 https://www.coinbase.com/it/




Posted on: 2022/08/11, by :