Punture di spillo: la politica offra “una minestra col sasso”…

a cura di Pietro Terna|

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Domenica 19 dicembre si è votato per il Consiglio metropolitano di Torino.1 Risultato: 11 rappresentanti per il Centrosinistra, 6 per il Centrodestra, 1 per i Cinque Stelle (sic transit gloria mundi). Gli elettori erano i 3839 amministratori locali dei 312 Comuni dell’area, ma al voto sono andati solo in 2529 (65.85%). Cinque anni fa un po’ peggio, circa 64%. In entrambe le occasioni, un amministratore su tre non ha ritenuto importante andare a esprimere la propria scelta.

Astensionismo endemico, disaffezione, colpa della legge Delrio e degli stolti che hanno immaginato di cancellare le Province? Certo aver cancellato le Province come livello di rappresentanza – mentre l’apparato amministrativo è (necessariamente) rimasto quasi intatto perché gli impegni realizzativi e gestionali non sono venuti meno – e aver rinominato alcune Province “Città metropolitana” in modo artificiale, cioè senza la partecipazione dei cittadini, è stato un atto che è secondo in gravità soltanto alla decisione di dimezzare i parlamentari e quindi la rappresentanza dei territori. Nessuno, o quasi, ha avuto il coraggio di opporsi al mantra del “costi della politica”, ma così si suicidano anche i lemming, che però almeno non sanno che lo stanno facendo. Tra i pochissimi che lessero il testo della legge Delrio annovero uno dei fondatori della Porta di Vetro, che palesò pubblicamente iniziali titubanze che sfociarono poi in critica aperta, certo non raccogliendo il plauso generale…

Ecco tre belle fake news. I costi della politica: ma quali sono? I magri compensi degli eletti nelle istituzioni provinciali, oppure i compensi certo più generosi dei parlamentari? Non scherziamo, si tratta di importi marginali, mentre il danno è reale. Reale perché i costi stanno nella mancanza di collegamento tra i problemi delle persone e la risposta delle istituzioni, già di per sé gravemente sottodimensionate e quasi prive di giovani collaboratori in grado di applicare le nuove tecnologie. La seconda fake news sta nella ripetuta indicazione che in Italia ci sono troppi dipendenti pubblici. Faccio parte di un gruppo che da anni cerca di superare questa disinformazione: in Francia e nel Regno Unito, paesi che hanno circa il 10% di abitanti superiore all’Italia, i pubblici dipendenti sono rispettivamente il 73% e il 116% in più,2 cioè pari rispettivamente a circa 2,3 e 3,7 milioni di dipendenti in più rispetto all’Italia. La terza fake è fuori contesto, ma è interessante rilevarla: il suicidio lemming deriva da una super semplificazione3 inclusa a fini di spettacolo in un filmato disneyano di tanti anni fa.

Ritorniamo alla disaffezione: è motivata? Ogni disaffezione nasconde un problema, occorre sapere come fare ad affrontarlo. Nel caso dei cittadini che non votano, Federico Fornaro, su Italianieuropei,4 scrive che “Il fantasma dell’astensionismo che si aggira nelle urne non può far dormire sogni tranquilli a nessuno e impone il coraggio, nel fronte progressista, per vincere le prossime elezioni politiche, di attrezzare una proposta politica e organizzativa innovativa e convincente e non la stanca riproposizione dell’offerta attuale”.

Per gli eletti nei Comuni che non votano per la Città metropolitana, il problema da affrontare è quello dei compiti da attribuire a un’assemblea che non ha una reale ragione attorno cui aggregare consensi, contrasti, proposte, speranze. Si può iniziare con un passo innovativo concreto, rifiutando la costrizione delle competenze formali: un progetto che provi a rispondere in modo ricco e diversificato ai problemi, così differenti e tutti importanti, della vasta area della ex provincia di Torino, focalizzandosi su scuola e formazione, per i giovani e per la loro occupazione.

È poco? Forse no. In casi come questo mi rifaccio alla storiella della minestra con il sasso . In breve, in un piccolo paese stremato dalla fame arriva un personaggio che afferma di saper preparare un’ottima minestra cuocendo un sasso. Gli dànno una pentola, del fuoco e osservano curiosi. Il personaggio assaggia e assapora e afferma che se ci fosse anche una carota, poi un cavolo, poi… Pur nella carestia, quegli ingredienti, uno o l’altro degli abitanti li portano; alle fine la minestra c’è davvero e ben saporita: tutti si sfamano e ritrovano forza e ottimismo.

Inizia un nuovo quinquennio di attività per la Città metropolitana, il Sindaco (che per legge è quello di Torino) sia protagonista di un disegno di azione condivisa. Poi… avanti tutti con gli ingredienti!

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1 https://www.torinotoday.it/politica/Consiglio-metropolitano-Torino-eletti.html
2Il risultato non cambia se si considerano gli addetti totali (pubblici e privati) alla produzione di servizi: rispetto all’Italia, in Francia abbiamo il 77% e nel Regno Unito il 104% di addetti in più.
3https://rivistanatura.com/la-verita-sul-suicidio-di-massa-dei-lemming/
4 https://www.italianieuropei.it/it/italianieuropei-62021/item/4582-elezioni-con-il-fantasma-dell’astensionista.html




Posted on: 2021/12/23, by :