Punture di spillo: “nuova normalità” cercasi

a cura di Pietro Terna|

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Ci ricordiamo di “Andrà tutto bene”, di quel martellante incoraggiamento durante la pandemia? Purtroppo non è stato così. Un dato per tutti: la speranza media di vita al 1° gennaio 2021 si è ridotta di un anno rispetto al pre-pandemia. Ricordiamo anche “Niente sarà più come prima”!

È certo che cambiamenti ce ne sono stati, ma non quelli che erano in mente a molti che pronunciavano quelle parole. Non penso ai problemi emersi alla conferenza dell’ambiente di Glasgow, che pur ha deluso molte aspettative, ma agli eccessi di una turbo-economia high tech che porta vantaggi a pochi, mentre rischia di travolgere tutti in una nuova crisi economica. Crisi che può essere causata delle sopravalutazioni di borsa in tutto il mondo e da fenomeni quanto meno stravaganti come la danza delle crittovalute sul bordo delle altissime onde dei loro tassi di cambio con le valute vere.

Un cambiamento enorme è la dimensione dell’intervento pubblico. Il New York Times del 15 novembre1 scrive: “President Biden signed a $1 trillion infrastructure bill into law on Monday afternoon, a bipartisan victory that will pour billions into the nation’s roads, ports and power lines”. La foto2che accompagna il testo, forse per i colori e la luce, mi ha fatto pensare a Babbo Natale piuttosto che al presidente degli Stati Uniti. Un trilione corrisponde a mille miliardi, una cifra da zio Paperone, è uno stanziamento immenso per investimenti pubblici, da coprire con imposte, anche super tassando i ricchi,3 ma soprattutto con il deficit di bilancio.

Un altro cambiamento enorme è stato esserci dimenticati dell’inflazione, per molti anni e in particolare durante la pandemia. Ora sta ritornando, ma per motivi diversi da quelli preconizzati dalla teoria economica standard. Non è l’eccesso di liquidità che si riversa sul mercato sotto forma di aumento della domanda (la liquidità corre semmai verso la speculazione borsistica), ma è l’accelerazione produttiva per il rimbalzo dopo la fermata per la pandemia. Rimbalzo che genera carenza di prodotti e di servizi, con in primo piano i trasporti, con un’esplosione di noli e tariffe che si riverbera anche su tutti i beni di consumo.

È la conseguenza della generale miopia dei decisori che raramente vedono lontano e immaginano che le tendenze si mantengano tali e quali, positive o negative che siano. Rientrata questa gobba della linea dei prezzi, è molto probabile che l’inflazione si collochi verso quel 2% annuo che è considerato rappresentare il normale lubrificante degli scambi, scongiurando l’eventualità che chi vende, per commercio o produzione, veda i prezzi diventare più bassi di quelli del momento in cui è stato compratore.

L’Economist dell’8 novembre4ha pubblicato l’analisi “Will the world economy return to normal in 2022?” indicando che i prezzi possono rientrare nel momento in cui la catena di subfornitura si rimetterà pienamente in moto. Una conferma deriva dall’annuncio5 della BCE: “È molto improbabile che i tassi di interesse siano aumentati nel 2022”.

Certo il macigno che sta sospeso su tutti noi è quello del virus. La pandemia è in esaurimento? In più paesi – le cronache sono allarmanti per Russia, Germania, Austria – assolutamente no e anche in casa nostra ci sono segnali preoccupanti, con numerose regioni a rischio zona gialla. Un possibile new normal è quello della duratura convivenza con il virus: è una possibilità che il super consulente globale McKinsey analizza in un suo recente rapporto.6 È una analisi plausibile, ma solo a parità di presidi terapeutici, quindi implicitamente pessimista: potranno invece diffondersi efficaci strumenti di profilassi e vaccini dall’effetto più duraturo. Anche tali da semplificare la catena distributiva, oggi particolarmente complessa in molte parti del mondo, per l’esigenza di conservazione a bassa o bassissima temperatura.

Certo nel new normal non deve trovare spazio la rimozione dei problemi maggiori, dalla tragedia delle disuguaglianze al problema ambientale e energetico. Qui occorre evitale la tentazione di ridurre la percezione di tutti gli sforzi di mediazione e convincimento a dei “bla bla bla” e saper comprendere l’importanza e la complessità dei traguardi che ci poniamo nel tempo. Inoltre, ragionare in modo non ripetitivo aiuta moltissimo a affrontare i problemi, ad esempio chiedendoci che cosa accadrà della dinamica della popolazione mondiale, considerata il motore principale del disastro ecologico. Interessante una recente controanalisi, pubblicata dal Financial Times,7 che titola “Non cadere nel mito della crescita rapida della popolazione – I tassi di fertilità in calo significano che potremmo prepararci per il futuro sbagliato”.

Quanti elementi per la nuova normalità, per comprendere che cosa sarà come prima e che cosa no! _______

1Il presidente Biden ha firmato una legge sull’infrastruttura da 1 trilione di dollari nel pomeriggio di lunedì, una vittoria bipartisan che riverserà miliardi nelle strade, nei porti e nelle linee elettriche della nazione.
2https://www.nytimes.com/live/2021/11/15/us/infrastructure-bill-signing#biden-signs-infrastructure-bill
3https://www.laportadivetro.org/punture-di-spillo-musk-versus-biden-quando-i-ricchi-si-chiedono-perche-pagare-le-tasse/
4https://www.economist.com/the-world-ahead/2021/11/08/will-the-world-economy-return-to-normal-in-2022
5https://www.reuters.com/business/finance/ecb-very-unlikely-raise-rates-next-year-lagarde-says-2021-11-03/
6https://www.mckinsey.com/industries/healthcare-systems-and-services/our-insights/pandemic-to-endemic-how-the-world-can-learn-to-live-with-covid-19
7https://www-ft-com.ezp.lib.cam.ac.uk/content/2a25b983-c5ef-4b46-ac65-9a8bf6c9ba53




Posted on: 2021/11/18, by :