(Alinews.it) – Torino, 14 giu 2015 – Sarà presentato lunedì 15 giugno nell’aula consiliare del consiglio regionale del Piemonte “Pronto, qui Prima Linea”. Il libro del giornalista Rai Michele Ruggiero scritto assieme a Mario Renosio sugli anni a cavallo degli anni Settanta e Ottanta in cui seminò paura e lutti una delle organizzazioni terroristiche più sanguinarie dell’estrema sinistra. La storia di Prima Linea è un fenomeno ancora poco sviscerato del “terrorismo rosso” . Eppure questa formazione ha svolto un’attività durata sei anni, con una soglia di autentica pericolosità non superiore ai quattro anni, seconda soltanto alle Brigate Rosse, firmando almeno 258 episodi di terrorismo, 923 persone inquisite, 722 uomini e 201 donne, di cui due terzi di età compresa tra i 20 e i 30 anni, provocando una ventina di vittime. Le ragioni? Si può supporre che una di queste derivi dalla sua caratteristica “bipolare”, com’è stata definita dai suoi fondatori, cioè dalla compresenza al suo interno di un livello clandestino e di uno pubblico. In altri termini, è come se Prima linea fosse rimasta “vittima” dalla sua natura esasperatamente collettiva, che ne ha corroso l’immagine e reso flebile il messaggio eversivo nella ricostruzione storica.br>
Ne dicuteranno con l’autore tra gli altri il presidente del consiglio regionale Mario Laus, vittime e parenti di vittime del terrorismo come Elisabetta Farina, Vittorio Musso e Cesare Varetto, magistrati ed ex magistrati come Giancarlo Caselli ed Antonio Rinaudo, l’ex manager Fiat Carlo Callieri, giornalisti come Andrea Liberatori, Luciano Borghesan, Gian Mario Ricciardi, Vincenzo Tessandori, sindacalisti ed ex come Tom Dealessandri e Grzella Rogolino e Amedeo Croce , il capo della digos torinese uscente Giuseppe Petronzi, che ha appena ottenuto un nuovo incarico a Washington, politici come Giuseppe Garesio, Mino Giachino, Diego Novelli, ex sindaco di Torino nel periodo, caldissimo del terrorismo, Giancarlo Quagliotti. Altri inquirenti in prima linea nella Digos e nei carabinieri come Giovanni Calesini, Rodolfo Poli, Giovanni Sarlo, Alessandro Simeon. Modera il giornalista Mario Berardi.
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