Formazione e contratti, nodi da sciogliere nei cantieri

di Claudio Papa* |

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Il dramma di luoghi di lavoro sempre meno sicuri per l’integrità psicofisica dei lavoratori – ultimo la tragedia di Torino avvenuta sabato 18 dicembre – è ciò che rende più percettibile e necessario il ruolo di tutela da parte dei sindacati. Ma al tempo stesso, responsabilizza maggiormente le stesse confederazioni Cgil, Cisl e Uil a riportare al centro del loro impegno la condizione professionale di donne e uomini e a non aver timore di porsi autonomi obbiettivi politici, se per “politici” si definiscono per prassi sindacale quelli che derivano dal rigoroso rispetto delle norme e dei contratti di lavoro e dal superamento di una precarietà molto simile a quella che il Paese aveva conosciuto negli anni Cinquanta del Novecento.

Una precarietà che nel settore edile, attraversato dagli anni Settanta ad oggi da una vistosa, e applicata in più forme anche contrattualmente, frantumazione del ciclo produttivo, ha garantito vantaggi a senso unico alla parte datoriale più spregiudicata, di cui oggi sicurezza e prevenzione sono i frutti amari di un pesante dazio di sangue. Complice di tutto questo, anche una legislazione meno garantista per i lavoratori (quanto mai necessario il gioco di parole) e succube di un neoliberismo di risulta travestito da modernismo (che in Italia sfida il senso del ridicolo), su cui Governi e Parlamento hanno dimostrato di non ragionare con la dovuta attenzione – le lapidi nei cimiteri sono le più pregnanti testimonianze – sul senso della conseguenza alle generose e non controllate aperture concesse a chi ha il potere e il coltello dalla parte del manico.

Con il risultato di creare un ordine gerarchico estremamente elastico e apparentemente meno intenso nello sfruttamento del lavoro che passa dagli orari ai ritmi e ai carichi, dall’introduzione del cottimo al salto dei riposi e delle festività alla “libera” interpretazione dei contratti da applicare. Sul tema, in vista dell’iniziativa sindacale del 21 dicembre a Torino in piazza Castello davanti alla Prefettura, la Porta di Vetro ha chiesto di intervenire a esponenti di Cgil, Cisl e Uil. Cominciamo con Claudio Papa della Fenael Uil Piemonte.


Purtroppo, anche oggi ci ritroviamo nel dolore di raccontare l’ennesima tragedia, l’ennesimo padre, figlio, che non tornerà più a casa perché ha perduto la vita sul lavoro. Con il crollo della gru in via Genova a Torino, sono tre le persone non rientrate a casa. Un numero che ti colpisce come un pugno allo stomaco e che porta ad una cifra terribile i morti sul lavoro in Piemonte dall’inizio dell’anno: 40.

La causa degli incidenti molto spesso è dovuta alla mancanza di sicurezza e formazione. Le aziende, soprattutto quelle in subappalto, prendono i lavori a basso costo, tagliando i costi sulla sicurezza e sulla formazione dei lavoratori. Un’altra piaga altrettanto grave del settore è l’evasione contrattuale: numerose imprese, pur effettuando lavorazioni edili, applicano contratti meno vantaggiosi per i lavoratori, risparmiando sulla manodopera, in questa maniera oltre a fare dumping contrattuale e di conseguenza danneggiare le imprese sane e regolari del sistema edile, non permettono ai lavoratori di avere un’adeguata formazione su quelli che possono essere i rischi all’interno di un cantiere.

Proprio per questo motivo nel nostro settore, le imprese edile hanno l’obbligo di avviare i lavoratori neoassunti ad un corso sulla sicurezza del lavoro della durata di 16 ore. Il corsi sono gratuiti e vengono svolti presso l’ente bilaterale dell’edilizia F.S.C. di Torino e permette al lavoratore di apprendere le mansioni di base che normalmente svolge un neoassunto nel primo periodo di lavoro. Al termine del corso viene rilasciato un certificato che attesta che l’impresa ha assolto l’obbligo di formazione alla sicurezza come previsto dal nuovo testo unico (art.37,D.L.81/08).

Si tratta di un percorso lineare con cui guardiamo fiduciosamente alla firma del rinnovo del protocollo prefettizio per la salute e regolarità nei cantieri edile della provincia di Torino.



*Responsabile provinciale di Torino Feneal Uil Piemonte


Posted on: 2021/12/20, by :