Un libro per voi: “Armati di scienza” di Elena Cattaneo
di Vice|
|Armarsi di scienza, competere con le armi della conoscenza, non significa abbracciare una religione, né deificare lo scienziato, anzi è vero l’opposto: non c’è dogma, né verità che in determinate condizioni, non possano essere messi in discussione, non c’è esperto le cui affermazioni, in forza di un malinteso senso di autorità, non debbano essere verificate e provate.
Non si può che condividere quanto scritto nella quarta di copertina del libro, edito da Raffaello Cortina Editore, “Armati di scienza”. L’autrice è Elena Cattaneo, farmacologa, biologa, accademica, nominata senatore a vita nel 2013 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella foto di copertina), nota per i suoi studi sulle cellule staminali orientati sulle malattie neurodegenerative. Il suo impegno letterario, è una premessa d’obbligo per la sensibilità e la delicatezza del ricordo, è dedicato a due giornalisti scomparsi di recente, Rossella Panarese e Pietro Greco, che per anni, quotidianamente, dai microfoni di Radio3 scienza su RadioTre, hanno contribuito a divulgare l’attività scientifica con serietà e rigore.
Un metodo “serietà e rigore” cui Elena Cattaneo si richiama fin dalle prime pagine con la deliberata volontà di scacciare le paure che oggi, in tempo di pandemia, vede coinvolta e assediata l’umanità nel rapporto con scienziati, ricercatori, al netto di fuga in avanti complottistiche. Non a caso, Elena Cattaneo dedica un capitolo, il terzo, ai “rischi di un’informazione fuori controllo”, al rapporto tra metodo ed etica, nella scienza come nel giornalismo.
Un passaggio che quasi in automatico fa da ponte all’ultimo capitolo (il che non deve stupire, perché il libro per stessa ammissione dell’autrice si presta ad una lettura “a salti”) che affronta il tema caldo ed esistenziale (e non solo in termini psicoanalitici) di questi anni Venti del Ventunesimo secolo: il Coronavirus, un oggetto invisibile e vivente più piccolo di 160 manometri pari a un milionesimo di millimetro. E insieme al Coronavirus, per effetto di trascinamento Elena Cattaneo ci parla di epidemie recenti e del passato, di terapie antiCovid e vaccini.
Dunque, si è alle prese con un virus di cui, ci allerta la scienziata, si deve conoscere vita, morte e miracoli, se lo si vuole affrontare con le giuste armi per batterlo. Ogni aspetto deve essere indagato, testato, condiviso. Solo così potremo capire dove concentrare le forze per sbarrargli la strada e consegnarlo alla Storia, conclude Elena Cattaneo. Il finale non scritto è implicito: per una battaglia di quelle dimensioni è necessario essere “armati di scienza”.
Non si può che condividere quanto scritto nella quarta di copertina del libro, edito da Raffaello Cortina Editore, “Armati di scienza”. L’autrice è Elena Cattaneo, farmacologa, biologa, accademica, nominata senatore a vita nel 2013 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella foto di copertina), nota per i suoi studi sulle cellule staminali orientati sulle malattie neurodegenerative. Il suo impegno letterario, è una premessa d’obbligo per la sensibilità e la delicatezza del ricordo, è dedicato a due giornalisti scomparsi di recente, Rossella Panarese e Pietro Greco, che per anni, quotidianamente, dai microfoni di Radio3 scienza su RadioTre, hanno contribuito a divulgare l’attività scientifica con serietà e rigore.
Un metodo “serietà e rigore” cui Elena Cattaneo si richiama fin dalle prime pagine con la deliberata volontà di scacciare le paure che oggi, in tempo di pandemia, vede coinvolta e assediata l’umanità nel rapporto con scienziati, ricercatori, al netto di fuga in avanti complottistiche. Non a caso, Elena Cattaneo dedica un capitolo, il terzo, ai “rischi di un’informazione fuori controllo”, al rapporto tra metodo ed etica, nella scienza come nel giornalismo.
Un passaggio che quasi in automatico fa da ponte all’ultimo capitolo (il che non deve stupire, perché il libro per stessa ammissione dell’autrice si presta ad una lettura “a salti”) che affronta il tema caldo ed esistenziale (e non solo in termini psicoanalitici) di questi anni Venti del Ventunesimo secolo: il Coronavirus, un oggetto invisibile e vivente più piccolo di 160 manometri pari a un milionesimo di millimetro. E insieme al Coronavirus, per effetto di trascinamento Elena Cattaneo ci parla di epidemie recenti e del passato, di terapie antiCovid e vaccini.
Dunque, si è alle prese con un virus di cui, ci allerta la scienziata, si deve conoscere vita, morte e miracoli, se lo si vuole affrontare con le giuste armi per batterlo. Ogni aspetto deve essere indagato, testato, condiviso. Solo così potremo capire dove concentrare le forze per sbarrargli la strada e consegnarlo alla Storia, conclude Elena Cattaneo. Il finale non scritto è implicito: per una battaglia di quelle dimensioni è necessario essere “armati di scienza”.