Un libro per voi: “La caduta del muro, 1953-1989”
di Marco Travaglini|
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Con “La caduta,1953-1989. Dalla morte di Stalin al crollo del muro”,pubblicato da Edizioni del Capricorno, la storica torinese Donatella Sasso conduce il lettore nel cuore dei processi storici che hanno prodotto l’agonia prima, e poi la fine dell’universo dell’Est europeo, rappresentato simbolicamente dall’abbattimento del muro di Berlino e dal dissolvimento dei regimi comunisti. Un libro ben scritto che scava dentro le vicende sviluppatesi lungo un arco temporale di 35 anni alla ricerca delle radici di quel vero e proprio cataclisma che cambiò il volto del mondo, gli equilibri e i rapporti di forza tra i Paesi, svelando il fallimento di un grande miraggio collettivo.
Donatella Sasso, ricercatrice di storia contemporanea presso l’Istituto Gaetano Salvemini di Torino, giornalista e scrittrice esperta e attenta a quanto accade nella parte orientale del Vecchio continente, ripercorre le vicende essenziali avvenute al di qua e al di là della “cortina di ferro”, dalla morte di Stalin alle rivoluzioni soffocate di Ungheria (1956) e Cecoslovacchia (1968), dal progressivo manifestarsi del dissenso nei paesi dell’Est al decisivo e inarrestabile emergere di Solidarność in Polonia, fino agli anni di Gorbačëv, della Glasnost’ e di Černobyl’. E poi, in rapida successione, come in un effetto-domino, il crollo del Muro di Berlino, la fine drammatica della dittatura di Ceausescu in Romania e il dissolversi della Jugoslavia costruita da Tito, evento da cui sarebbe nata una tragica guerra nel cuore dell’Europa, un conflitto le cui lacerazioni sono ancora perfettamente leggibili nella cronaca quotidiana, nella “terribile pace” che ne scaturì e nel caos della rotta balcanica dei migranti.
Un ricco e importante corredo iconografico proveniente dagli archivi internazionali e finestre di approfondimento e spiegazione dei significati delle parole chiave, aiutano il lettore a conoscere questa parte essenziale della storia europea. Un lavoro prezioso poiché, come ha ancora recentemente sottolineato Eugenio Scalfari, le attese che quegli eventi generarono alla fine degli anni ’80 del secolo scorso sono state in gran parte disattese e il rischio che l’Unione Europea si trasformi in un “sogno infranto” coincide proprio con il 1989, la data spartiacque delle macerie del Muro da cui rinacque sì la Germania unita, ma che divise nuovamente il continente, tra Nord e Sud e non più tra Est e Ovest, creando un’Europa a due velocità e a trazione tedesca, poco attenta se non addirittura indifferente agli interessi dei Paesi mediterranei.
Nel libro di Donatella Sasso, che delle vicende dei paesi dell’ex blocco orientale è attenta e scrupolosa interprete,la sequenza degli eventi si snoda in dieci capitoli, dimostrando come al crollo di una realtà nata nei primi anni successivi al secondo conflitto mondiale e cristallizzatasi durante il lungo periodo della Guerra Fredda, non si è arrivati per caso, né in maniera improvvisa. “A trent’anni da quei giorni carichi di entusiasmo ed emozioni, possenti quanto contraddittorie” e “nonostante i numerosi esiti drammatici e le attuali prospettive di regressione” la storica dell’Istituto Salvemini ci ricorda come “la caduta del Muro di Berlino fu un evento epocale, voluto e sostenuto da quanti, e furono tantissimi, dissentirono dai regimi dei loro Paesi, pagando di persona con il carcere, l’esilio, l’emarginazione sociale”. E questo nessuno di noi può dimenticarlo.
Posted on: 2020/07/16, by : admin
Donatella Sasso, ricercatrice di storia contemporanea presso l’Istituto Gaetano Salvemini di Torino, giornalista e scrittrice esperta e attenta a quanto accade nella parte orientale del Vecchio continente, ripercorre le vicende essenziali avvenute al di qua e al di là della “cortina di ferro”, dalla morte di Stalin alle rivoluzioni soffocate di Ungheria (1956) e Cecoslovacchia (1968), dal progressivo manifestarsi del dissenso nei paesi dell’Est al decisivo e inarrestabile emergere di Solidarność in Polonia, fino agli anni di Gorbačëv, della Glasnost’ e di Černobyl’. E poi, in rapida successione, come in un effetto-domino, il crollo del Muro di Berlino, la fine drammatica della dittatura di Ceausescu in Romania e il dissolversi della Jugoslavia costruita da Tito, evento da cui sarebbe nata una tragica guerra nel cuore dell’Europa, un conflitto le cui lacerazioni sono ancora perfettamente leggibili nella cronaca quotidiana, nella “terribile pace” che ne scaturì e nel caos della rotta balcanica dei migranti.
Un ricco e importante corredo iconografico proveniente dagli archivi internazionali e finestre di approfondimento e spiegazione dei significati delle parole chiave, aiutano il lettore a conoscere questa parte essenziale della storia europea. Un lavoro prezioso poiché, come ha ancora recentemente sottolineato Eugenio Scalfari, le attese che quegli eventi generarono alla fine degli anni ’80 del secolo scorso sono state in gran parte disattese e il rischio che l’Unione Europea si trasformi in un “sogno infranto” coincide proprio con il 1989, la data spartiacque delle macerie del Muro da cui rinacque sì la Germania unita, ma che divise nuovamente il continente, tra Nord e Sud e non più tra Est e Ovest, creando un’Europa a due velocità e a trazione tedesca, poco attenta se non addirittura indifferente agli interessi dei Paesi mediterranei.
Nel libro di Donatella Sasso, che delle vicende dei paesi dell’ex blocco orientale è attenta e scrupolosa interprete,la sequenza degli eventi si snoda in dieci capitoli, dimostrando come al crollo di una realtà nata nei primi anni successivi al secondo conflitto mondiale e cristallizzatasi durante il lungo periodo della Guerra Fredda, non si è arrivati per caso, né in maniera improvvisa. “A trent’anni da quei giorni carichi di entusiasmo ed emozioni, possenti quanto contraddittorie” e “nonostante i numerosi esiti drammatici e le attuali prospettive di regressione” la storica dell’Istituto Salvemini ci ricorda come “la caduta del Muro di Berlino fu un evento epocale, voluto e sostenuto da quanti, e furono tantissimi, dissentirono dai regimi dei loro Paesi, pagando di persona con il carcere, l’esilio, l’emarginazione sociale”. E questo nessuno di noi può dimenticarlo.
Posted on: 2020/07/16, by : admin