Un tema sempre aperto: i cattolici e la politica
di Luca Rolandi|
| La storia dell’impegno sociale e politico dei cattolici in Italia è qualche cosa di grande e di significativo e credo sia stato essenziale nel segnare i tratti della nostra democrazia e soprattutto a determinare quell’insieme di beni pubblici e sociali che hanno consentito a milioni di persone di uscire dalla miseria, dalla povertà e divenire cittadini coscienti a tutti gli effetti. Ora Papa Francesco, il primo pontefice che non interviene mai direttamente sul fronte nazionale, ma che illumina con il messaggio cristiano l’universale, dice a chiare lettere “costruiamo il futuro con la dedizione di tutti”. Ovvero riprende un discorso politico con la P maiuscola, dando importanza e sostanza all’impegno pubblico e diretto.
Rivedere la presenza cattolica nel metodo e nelle modalità
Rivedere la presenza cattolica nel metodo e nelle modalità
Per questo motivo la presenza dei laici cattolici in politica è da rivedere alla luce della nuove sfide, alimentata dalla storia ma non piegata su di essa. Vite, personaggi, movimenti che hanno aperto il cammino verso la libertà, l’umanizzazione e l’emancipazione e che hanno dato vita ad una cultura politica ispirata cristianamente, sono ad un bivio. Se non si vuole che questo filone di pensiero politico rischi d’essere insignificante e di isterilirsi è fondamentale ripensarlo nel metodo e nelle modalità. È qui che si pone la domanda sul come oggi possono incidere i cristiani in politica. Intanto, occorre sgomberare il campo da qualunque forma anacronistica, perché è un compito che tocca ai laici cristiani ridefinire. In altri termini, i cristiani non devono attendere che lo dica la Chiesa, anche perché non tocca a lei dare indicazioni di questo genere.
Il ruolo universale della Chiesa Cattolica
Il ruolo universale della Chiesa Cattolica
Alla Chiesa compete, in primo luogo, l’insegnamento evangelico, l’amministrare i sacramenti, delineare i tratti della dottrina sociale che deve rivolgere a tutti gli uomini, anche l’educazione alla politica; ma tocca a noi laici, nella nostra piena responsabilità e autonomia, decidere le forme e i modi dello stare in politica. I vescovi devono parlare, insegnare e richiamare i cristiani alla fedeltà al Vangelo, per poi trovare modalità di azione con discernimento, responsabilità e libertà.
Resta vero però, come rilevato dall’economista Stefano Zamagni, che nessuna forza politica può resistere a lungo se non è guidata da un’idea di futuro e se non si alimenta con un pensiero forte. In speciali e limitate circostanze, la carenza di pensiero può essere surrogata dalla figura di un leader carismatico, ma non a lungo, come il caso italiano conferma ad abundantiam. Ebbene oggi in Italia ci sono le condizioni per dare sostanza e significato ad una proposta politica aperta ai credenti e ai non credenti che si riconoscano in un progetto politico di taglio trasformazionale e con un orizzonte di lungo periodo proprio nel periodo post pandemico.
Posted on: 2020/06/22, by : admin
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